Quirinale, Pd-Pdl vicini all’intesa: nè Amato nè D’Alema. ‘L’ira funesta’ di Grillo

Queste ultime ore di oggi potrebbero essere decisive per trovare un’intesa sul nome del prossimo Presidente della Repubblica. A meno di 12 ore dalla riunione del Parlamento in seduta comune, il negoziato  per giungere ad un’intesa tra il Pd e il Pdl  è ormai nel vivo. E’ l’agenzia nazionale dei giornalisti ad rendere noto che i due partiti  sarebbero vicini all’intesa e intenzionati a chiudere la partita su un nome condiviso  anche dai montiani. Come è emerso qualche ora fa da fonti istitutizionali, il candidato scelto non sarebbe né Giuliano Amato Massimo D’Alema,  ma una personalità sulla quale c’è ancora il massimo riserbo, almeno fino a domani. Alessandra Moretti, del Pd, ha detto questa mattina che il segretario Bersani ha un “asso nella manica, un nome di altissimo profilo”. Intanto Grillo si arrabbia e attacca duramente Bersani: “E’ sua la responsabilità del suicidio dell’Italia”.

I montiani bocciano Prodi. Le trattative per la scelta del nuovo Capo dello Stato sono ormai entrate nel vivo. Incontri, riunioni, e puntali le prime bocciature sui nomi proposti fino a questo momento. A dire il no sono i montiani, che  in queste ore hanno bocciato il nome di Romano Prodi: “Sul nome di Prodi non abbiamo nessun problema, ma non ce la farà” perché non gode di una “maggioranza ampia” mentre “noi spingeremo fino in fondo perché ci sia un nome che trovi d’accordo anche il Pdl” e “il consenso ampio è un fattore indispensabile” ha precisato Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica. E mentre Scelta civica di Monti boccia il professore, è slittata nel pomeriggio la riunione dell’Ufficio di presidenza del Pdl con Silvio Berlusconi. “Spererei molto che si arrivasse all’elezione del presidente della Repubblica giovedì mattina con la prima votazione, perché sarebbe un bellissimo segnale, un bellissimo segnale di coesione, un bellissimo segnale di coerenza”,  ha dichiarato Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, intervistato  su Radio Uno. “Ci vuole – dice ancora  l’ex ministro – una figura, come ha sempre detto il presidente Berlusconi, che non divide ma che unisce, una figura capace di rappresentare l’Italia a livello internazionale, una figura che abbia esperienza istituzionale, una figura che abbia una storia, una competenza”.

Fervono i preparativi per le elezioni del nuovo presidente della Repubblica. Domani, infatti, il parlamento si riunirà in seduta comune,  per la votazione del nuovo inquilino del Quirinale. Molti i nomi, ma la rosa dei papabili sembra ridursi sempre di più. Da Amato a Cassese, e da Prodi a Rodotà. Questi i più accreditati, ma è da Affaritaliani.it  che arriva la notizia: D’Alema è il nuovo presidente della Repubblica italiana. “A renderlo noto alla stampa – scrive il sito – è stato  un esponente ai massimi livelli del Partito Democratico e anche da uno degli uomini più vicini a Silvio Berlusconi: in questo momento a meno di 24 ore dall’inizio delle votazioni in Parlamento, in pole position per il ruolo di nuovo Capo dello Stato c’è Massimo D’Alema. L’ex premier ha superato perfino le chance di Giuliano Amato. Decisiva la rottura quasi certa tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle”. Mentre da altre fonti, l’accordo tra Pd e Pdl sembra essere lontano. Intanto l’ex premier Berlusconi è arrivato a Roma ieri sera e ha subito riunito i suoi fedelissimi per conoscere gli ultimi progressi. Bersani è rimasto chiuso a Largo del Nazareno impegnato in incontri con Violante e Marini e in una lunga serie di telefonate con i candidati. Se la scrematura della notte appena trascorsa e di oggi avrà successo, i leader di Pd e Pdl si riuniranno stasera per firmare l’accordo.

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