C’è un fermo per l’omicidio di Ashley Olsen, la donna americana di 35 anni trovata morta strangolata sabato pomeriggio nel suo monolocale in affitto in via Santa Monica, nel quartiere fiorentino di Santo Spirito. Si tratta di uno spacciatore extracomunitario, unsenegalese di 25 anni, accusato ora di omicidio aggravato.
L’uomo, che conosceva la vittima, sarebbe stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza in compagnia di Ashley sotto casa poche ore prima del delitto. Decisivo anche l’esame del dna su alcune tracce trovate in casa della donna dopo un lungo sopralluogo della Scientifica. Gli investigatori hanno lavorato per giorni fino ad arrivare al fermo ieri a tarda notte disposto dalla Procura di Firenze.
La salma ieri, a conclusione degli accertamenti disposti dal procuratore Giuseppe Creazzo che coordina le indagini, era stata restituita alla famiglia. Dall’autopsia presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Careggi sono emersi alcuni dettagli importanti: oltre alla conferma della morte per strangolamento, è risultato che l’assassino non aveva agito a mani nude ma usando un filo, un laccio, una fascia o una corda e che la giovane prima di morire aveva avuto un rapporto.