C’è ancora speranza per i familiari degli ex militari della Marina italiana vittime dell’amianto. Nell’ambito del processo “Marina Bis” la Procura Generale della Corte di Appello di Venezia ha impugnato la sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Padova.
Il Procuratore Generale, a seguito delle istanze presentate dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) e difensore di tre parti civili, familiari di tre ex militari deceduti per mesotelioma, e dagli altri difensori di parte civile nello stesso processo, ha impugnato la sentenza di primo grado del 15 aprile scorso, con la quale tutti gli imputati sono stati assolti. Assoluzione da una parte con la formula “il fatto non sussiste”, adducendo che non si fosse raggiunta la prova in ordine alla certezza della diagnosi di mesotelioma e, per tre casi, con la formula “per non aver commesso il fatto”. Gli imputati sono alti ufficiali della Marina Militare a cui il Pm ha contestato, tra gli altri, il reato di omicidio colposo e lesioni colpose, per la morte e/o le infermità di numerosi appartenenti alla Marina, esposti alle polveri di amianto, in assenza di cautele. Il Procuratore Generale ha sostenuto l’erroneità del ragionamento e delle considerazioni contenute nella sentenza assolutoria di primo grado. Sono state quindi accolte le tesi espresse da Bonanni “sempre più determinato nella battaglia di legalità per assicurare giustizia ai familiari degli ex militari, vittime di uno Stato che non li ha tutelati”.