Botte, virtuali, ma da orbi. L’ipotesi di un accordo fra Pd e M5S continua ormai da giorni ad agitare partiti e militanti. Ed è proprio la base, inferocita e martellante, che colpisce durissimo e senza sosta dirigenza di entrambi gli schieramenti – con i leader ‘rei’ di aver anche solo immaginato di poter scendere a compromessi con l’odiata controparte – e, soprattutto, elettori avversarsi, colpevoli di essere di volta in volta ‘pdioti’, ‘grullini’, ‘mafiosi’ o ‘analfabeti funzionali’. Obiettivo dichiarato delle parti, alzare la voce il più possibile per scongiurare quella che per tutti non può che essere una disgrazia, una vergogna, la fine.
Un governo Pd-M5S, insomma, e almeno a giudicare dai social, non lo vuole proprio nessuno. Pochissimi, marginali e relegati in un angolo gli elettori favorevoli al dialogo, a farla da padrone in quello che sta diventando un tormentone del web sono infatti i militanti indignati. Da una parte e dell’altra è ormai un fiume di insulti senza freno, e poco importa che le riserve non siano ancora sciolte o i tanti appelli alla responsabilità, l’importante è che l’odio fra fazioni sia chiaro e visibile a chi di dovere.