E’ importante segnalare, commentando i risultati dei ballottaggi di ieri, a lato della sconfitta subita dal centrodestra, la scomparsa politica del Movimento Cinque Stelle. Gualtieri accoglie l’invito di Carlo Calenda a dichiarare subito la non collaborazione con i pentastellati. Lo Russo ribadisce la posizione tenuta per cinque anni, come principale oppositore di Chiara Appendino e di qualsiasi ipotesi di accordo con i grillini.
Il dato è significativo perché proprio da Roma e Torino, nel 2016, era partita l’ascesa del Movimento 5 stelle culminata alle politiche del 2018 nell’incoronazione a primo partito del paese, con il 32 per cento. Commentando i risultati del ballottaggio di Roma, allora, Virginia Raggi aveva scandito: «Il vento sta cambiando, signori».
Il giudizio degli elettori, cinque anni dopo, non potrebbe essere più netto, tanto a livello nazionale quanto a livello cittadino, e non solo a Roma e Torino. Il vento è cambiato di nuovo. Cosa che capirà anche il vertice nazionale del Partito democratico.
La sequenza dei risultati elettorali dice che il Movimento 5 Stelle non avrà più nessun ruolo sul palcoscenico politico.
«Il vero protagonista di questa tornata di ballottaggi è in modo drammatico l’astensionismo», ha dichiarato Giuseppe Conte, preannunciando che il suo partito, nei comuni, resterà all’opposizione, senza distinzione alcuna tra città vinte dal centrosinistra e città vinte dal centrodestra.