Fabio Gallo candidato Sindaco per la lista civica “NOI” richiama all’etica il mondo della Comunicazione. NO indirizzo al voto da parte dei giornalisti. È gravissimo.
“Abbiamo notato, come affermano numerosi cittadini che leggono attentamente le notizie dal mondo della Comunicazione giornalistica telematica e cartacea che, una parte della stampa, evidentemente attratta dal potere dei partiti, poiché da essi dipendono, con il loro scrivere a volte farneticante, tentano maldestramente di indirizzare il voto dei cittadini. Senza mezzi termini posso dire che minimizzare o tentare di ridicolizzare il mondo del civismo, affinché possa essere rarefatto il suo messaggio in campagna elettorale, fa venire in mente le limpide parole del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, quando afferma che certo mondo dell’informazione interessa alla ‘ndrangheta. Forse il Movimento NOI da fastidio perché ha denunciato nel caso della sanità alla Procura della Repubblica di Catanzaro e Cosenza in difesa dei cittadini? Forse da fastidio per avere denunciato nel caso della demolizione dell’ex hotel Jolly senza che il Comune ne fosse proprietario in virtù della sentenza del TAR sul caso? Forse non andiamo a genio perché ci siamo prodigati per portare 90 milioni di euro alla Città Storica di Cosenza, vittima di mala politica insieme a tutti i suoi abitanti, cosa che avrebbero dovuto fare gli amministratori della città? Forse perché denunciamo apertamente abusi e soprusi quotidiani che subiscono i cittadini di Cosenza, i giovani, le famiglie, gli anziani e gli ultimi? Ci si chiede quale giornalista senza il supporto di una Commissione di professori universitari palesata, sia in grado di valutare complessi programmi, redatti in molti casi da esperti nei vari settori che afferiscono alla vita amministrativa di una città, e dare un voto che finisce per orientare la preferenza. In campagna elettorale la stampa deve ritrovare l’etica indispensabile nel mondo della comunicazione, anche rispetto della dignità delle persone delle quali prima di intervistarle bisogna che conosca i curricula. L’utilizzo dei termini per minimizzare o amplificare – concludo – è gravissimo e non mancheremo di denunciare all’Autorità Governativa delle Comunicazioni quelle che riterremo essere gravi violazioni. Ho dovuto eccepire anche alla sede regionale RAI nel corso della tribuna elettorale, la mancanza del rispetto dei tempi che hanno notato anche altri candidati. In questo caso, sarà sicuramente stata distrazione ma, non possiamo consentirla in questa fase nella quale si acutizza la necessità di parlare di fatti e programmi”.