Lo aveva promesso durante la campagna elettorale, suscitando l’indignazione degli ambientalisti di tutto il mondo. L’intenzione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima sembra arrivata al momento delle decisioni operative. Ma la concretizzazione di un passo del genere si sta scontrando con una linea di frattura che su questo punto divide profondamente la squadra governativa.
Stephen Bannon, consigliere del presidente americano e promotore della linea più radicale della dottrina trumpiana, starebbe facendo forti pressioni su Trump affinché rinunci a dare seguito agli impegni sottoscritti nel dicembre 2015 dall’amministrazione Obama. Lo storico accordo, già ratificato, a cui hanno aderito 194 Paesi, prevede obiettivi stringenti di riduzioni delle emissioni dei gas serra con lo scopo di tenere sotto controllo il riscaldamento globale. Un tema sul quale Trump si è dichiarato apertamente scettico.
Secondo quanto scrive il New York Times, però, il segretario di Stato, Rex Tillerson, sostenuto dalla diplomazia americana e dalla figlia di Trump Ivanka, si è detto contrario alla possibilità di un passo indietro. Secondo Tillerson, ex amministratore delegato del colosso petrolifero ExxonMobil, una decisione del genere sarebbe insostenibile sul piano diplomatico per le conseguenze devastanti che porterebbe alla credibilità internazionale degli Stati Uniti, soprattutto tra i maggiori alleati del Paese.
L’amministrazione Trump sta anche valutando una proposta che prevede di separare donne e bambini che insieme attraversano illegalmente il confine sud degli Usa.
Il provvedimento e’ al vaglio del Dipartimento alla Sicurezza nazionale e ha come obiettivo quello di scoraggiare l’immigrazione irregolare e l’arrivo di madri con i propri figli.
L’amministrazione ha in programma l’assunzione di ulteriori 15 mila agenti per rafforzare la lotta all’immigrazione irregolare. La maggior parte dei terroristi nati all’estero che operano negli Stati Uniti si sono radicalizzati molti anni dopo il loro ingresso nel Paese, secondo un recente rapporto interno del dipartimento per la Sicurezza nazionale: il bando sull’ingresso da 7 paesi a maggioranza musulmana non metterebbe al riparo dai rischi.