La lettura del libro di Cristiano pone il lettore al cospetto di una metascrittura. Un fluire di dinamiche narrative dalle svariate sottotrame, delle mappe che si ramificano dalla trama originale dando vita a rivoli metanarrativi che conducono ad ulteriori scoperte, a nuove conoscenze.
Il lettore a poco a poco procede alla scoperta dei protagonisti del testo mentre visualizza un taccuino, un vademecum di note che rimandano ad un mondo di concetti alti e a volte spiazzanti.
C’è molto nella scrittura a 360 gradi dell’autore: filosofia, antropologia, psicologia, esoterismo, politica e sport.
Attraverso la semplice storia di un innamoramento “difficile” tra Jasmine e Fulvio alle prese con la conoscenza di sé e con le debordanti personalità di entrambi, frutto dello loro esperienze pregresse e dei contesti sociali in cui si muove la storia, quella di una Napoli borghese e molto radicata nel sociale, la scrittura offre diramazioni interessanti e colte.
Riflessioni di fondo sulla vita e il senso della vita e della morte, la capacità di affrontare traumi e assenze spesso spiazziano chi legge ma lo conducono a intense riflessioni sulla conoscenza .
Così le parentesi filosofiche da Platone a Freud e a Schopenauer, gli accenni ai “sacerdoti” del karma interiore o quelli di ispirazione esoterica, nonché gli accenni sapientamente descritti del problema migratorio e delle politiche di riflesso, e ancora i sapienti passaggi di conoscenza psicoterapica nella cura delle vittime di abusi e violenza sessuale fino alla conoscenza approfondita di tecniche di difesa personale estreme e pericolose si mescolano nella trama del libro.
Trama e sottotrame che interessano i lettori e forse lo disorientano all’inizio. Più si procede alla scoperta delle complesse vite dei protagonisti maggiormente compaiono postille e arricchimenti di fondo su grandi temi della nostra società. Sembra di trovarci al cospetto di un vademecum del nostro mondo razionale e soprattutto spirituale in quella continua ricerca di sé e di significato, alla continua ricerca di un equilibrio psico-fisico e morale a cui tutti i protagonisti del libro aspirano.
Conosciamo attraverso le parole di Jasmine le precise tecniche del kick boxing, un arte marziale di difesa e attacco da lei minuziosamente praticata e alla quale è stata iniziata dal padre eccellente maestro di questo campo ai più sconosciuto. Quest’arte nasconde tutte le insidie sottese a rituali per il controllo della rabbia e alla perfetta conoscenza del corpo. Ci addentriamo insieme a Jasmine ,nel mondo sconvolto e turbato di chi ha subito traumi per abusi e violenze e partecipiamo insieme a Fulvio, uomo innamorato della sua compagna, alla ricerca della chiave giusta per “entrare” nella sua anima turbata .
Impariamo insieme a lui le conoscenze esoteriche dei maestri, i livelli di coscienza, le potenze energetiche della propria essenza umana, l’arte del distacco dalla materialità per fondersi e perdersi a livelli più alti delle strutture energetiche interiori e il controllo del potere nell’eterna dicotomia bene -male.
A tratti la trama scompare per fondersi in rivoli di precise delucidazioni sul potere del corpo e dell’anima come se l’autore volesse imprimere forza e potenza a grandi riflessioni universali.
Fulvio e Jasmine secondo la mia lettura del testo sono artifici efficaci per lasciare posto a temi molto sentiti dall’autore che trasbordano continuamente e incessantemente spiazzando chi legge e sospingendolo al tempo stesso con curiosità a continuare la lettura.
Nel finale positivo della trama e nel prosieguo del’innamoramento, tiriamo un sospiro di sollievo: Jasmine si libera in una sorta di catarsi terapeutica dei suoi blocchi psicologici e dai rituali paranoici grazie allo sport e al conforto premuroso di chi ama, Fulvio influenzato più che mai da insegnamenti esoterici e da rituali iniziatici di amici maestri si scopre sempre più desideroso di creare una famiglia con la sua compagna segnata da cicatrici profonde.
Entrambi sono desiderosi di serenità e di figli che educheranno al rispetto assoluto del libero arbitrio, delle proprie scelte e della propria formazione umana. Si spera senza bagagli pesanti e zavorre esistenziali.
Patrizia Milone