Questa crisi di governo sta aprendo a scenari davvero inediti. Dopo i cari passaggi da uno schieramento all’altro di Di Maio, Salvini, Renzi e Berlusconi, e dopo l’annuncio della discesa in campo di Flavio Briatore, adesso arriva un altro annuncio choc. Un po’ con ironia, un po’ – forse – per tastare il terreno in vista di una eventuale discesa in campo, ci prova anche Emanuele Filiberto di Savoia.
“Lo faccio alla Salvini… Sto ricevendo milioni di messaggi di italiani stufi di questa Repubblica delle banane e del comportamento ridicolo dei suoi politici… Che facciamo????”, si chiede il principe sui social, che nei commenti al post raccoglie l’entusiasmo e l’incoraggiamento degli utenti. Commentatori che, al grido di “Viva Casa Savoia!”, auspicano inoltre un futuro ritorno della monarchia. “Cuore mio! Il trono è pronto! Ed io pronto a servirti!”, scrive qualcuno.
E ancora: “Altezza Reale, i tempi sono maturi per una Sua candidatura. Mi spiace solo che si dovrà confrontare con certi personaggi”, “Altezza, sul gruppo dedicato a Suo Padre, che umilmente mi onoro di amministrare, ci sono decine di inviti e di sostegni per una Sua discesa in campo. Noi siamo e saremo SEMPRE al SUO FIANCO”, “Un ritorno alla Monarchia sarebbe maturo nei tempi”, alcuni dei messaggi di affetto e stima ricevuti dal principe.
Intanto Emanuele Filiberto pochi giorni fa è stato alle prese con dei ladri che sono entrati nella sua casa parigina: i malviventi si sono portati via un bottino da 500 mila euro. Il furto è avvenuto di sera, nell’abitazione che si trova nel XV arrondissement, mentre il nipote dell’ultimo re d’Italia e la moglie, l’attrice Clotilde Courau erano fuori casa. La coppia ha trovato infatti la brutta sorpresa al suo rientro: secondo quanto ricostruito dalla polizia, i ladri hanno scassinato le serrature per introdursi nell’appartamento.
La maggior parte della refurtiva è composta da gioielli ma, come ha riferito una fonte al quotidiano francese Le Parisien, 500mila euro sarebbe il valore solo dei “pezzi più pregiati”. Sono in corso le indagini della Prefettura di Parigi e della brigata di repressione del crimine organizzato che hanno effettuato il rilievo delle impronte digitali e hanno visualizzato le immagini di videosorveglianza dei dintorni ma non sarà comunque facile individuare i responsabili.
Molto più significativa la scritta spray comparsa sui muri di Roma, indice degli italiani stufi e preoccupati per il futuro dell’Italia: ‘Aridatece il Puzzo ne…’, identificato in Giulio Andreotti, vero elemento di spicco della Prima Repubblica, quando la politica era tracciata non dagli improvvisatori, non dagli ex imprenditori, non dai comici e altro…