Anche l’Italia ha il suo Cammino di Santiago

Qualcuno lo ha già soprannominato ‘piccolo cammino di Santiago’.

È quello che da Madonna di Campiglio  arriva fino a Trento   (e vice versa). È il sentiero di San Vili, un percorso di oltre 100 chilometri che dalla Valle dell’Adige arriva alle Dolomiti di Brenta, lungo percorsi alternativi da fare rigorosamente a piedi, attraversando antichi sentieri che conducono dalla città alla montagna.

San Vili significa S. Vigilio nell’antica lingua del Trentino. Infatti, il sentiero ricalca il percorso seguito dal Santo, patrono di Trento, che per primo, nel 400 d.C., affrontò i sentieri e le strade di montagna nella sua opera di evangelizzazione.

S. Vigilio è un personaggio molto conosciuto in tutto il Trentino Alto Adige e, a testimonianza del suo passaggio e della devozione popolare che ne è seguita, si trovano sparse lungo il tragitto chiese e cappelle a lui dedicate. Prima fra tutte la Cattedrale di Trento, costruita sul luogo della sua sepoltura.

Aperto nel 1988 dalla Società Alpinisti Tridentini   (S.A.T.), il cammino San Vili è diviso in sei tappe, ciascuna delle quali è di per sé un’escursione completa.

Se si parte da Trento, il cammino prende il via a Vela, a 200 metri di altitudine, arriva ai Laghi di Lamar, il lago Santo a Sud e il lago di Lamar, dalle acque trasparentissime, a Nord, proprio sotto al Monte Paganella, per finire a Covelo, a 930 metri sul livello del mare.

La seconda tappa è Covelo – Moline (S. Lorenzo in Banale), un percorso tra chiesette, santuari e bellissimi paesaggi, come le gole del Sarca, un canyon naurale spettacolare.

La terza tappa è Moline (S. Lorenzo in Banale) – Irone (Airone), un villaggio, quest’ultimo, abitatto fino al Medioevo ma abbandonato durante la peste del 1630.

La quarta tappa è Irone (Airone) – Passo Daone (Prà de l’Asen) che arriva a 1.300 metri di altitudine.

La quinta tappa è quella che collega Passo Daone a Pinzolo, scendendo lungo la Val Rendena, sul sentiero che porta a Casarole. Dal ponte di Vigo si risale la valle fino a Fisto, si attraversa il fiume e si raggiunge Spiazzo Rendena e la pieve di S. Vigilio, sorta sul luogo che, scondo la tradizione, è quello del martirio del Santo.

L’ultima tappa è quella che va da Pinzolo a Madonna di Campiglio.

Il San Vili non è nato come un sentiero di pellegrinaggio, anche se per molti lo è, ma è sicuramente un sentiero della memoria, del paesaggio, con i suoi aspetti naturalistici, e della vita rurale. Frequentato da un numero sempre più crescente di escursionisti, esiste  un itinerario ‘alo’ per i più esperti e, da qualche anno, anche uno ‘basso’, più facile e con meno dislivelli, meglio collegato ai centri abitati ideale per chi non è allenato.

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