In piena emergenza coronavirus l’Italia, come prevedibile, deve fare i conti con il nodo migranti. Nonostante il governo abbia chiuso i porti alle Ong definendo il Paese non sicuro per l’emergenza sanitaria, le partenza dei barconi non si fermano così come non cessano gli sbarchi autonomi.
L’Italia ha quindi deciso di correre ai ripari con un piano di sorveglianza e assistenza sanitaria dei migranti soccorsi in mare che sono sbarcati nel nostro Paese. Ad annunciare il piano per il controllo dei migranti è stato il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli in occasione della conferenza stampa del 12 aprile. “Oggi ho firmato un provvedimento per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare che sono sbarcati nel nostro Paese. Questo provvedimento si è reso necessario dopo che i nostri porti sono stati dichiarati non sicuri per l’emergenza del coronavirus. Abbiamo individuato il capo Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione del Ministero dell’Interno per assicurare la sorveglianza sanitaria che dovrà individuare navi o strutture sulla terraferma dove garantire la quarantena per i migranti. Questo meccanismo – ha aggiunto Borrelli – sarà attuato per la prima volta per i 156 migranti che sono sulla nave Alan Kurdi“.
L’ipotesi è quella di trattenere i migranti su delle navi dove le persone soccorse in mare possano trascorrere un periodo di quarantena. Dopo il periodo di isolamento, che potrebbe svolgersi in mare su navi messe a disposizione per la situazione, i migranti sarebbero gestiti secondo le procedure ordinarie.
Intanto nelle ultime ore è tornata a farsi sentire Carola Rackete. La comandante della Sea Watch, con un messaggio condiviso sui social, ha attaccato l’Europa commentando la notizia del naufragio di un barcone tra Malta e la Libia. “Shame on you, Europe“, attacca la Rackete. “Una barca è naufragata nella zona di soccorso maltese. Le autorità europee conosco la situazione da ieri ma hanno deciso di non fare niente. Vergogna“.