E’ entrato in sala operatoria nonostante nei giorni precedenti avesse accusato qualche decimo di febbre. Ha partecipato a un intervento chirurgico per un parto cesareo, poi ha confidato di non sentirsi bene. A quel punto un medico ha avvertito la direzione sanitaria dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, che ha immediatamente chiesto di sottoporre l’anestesista al tampone. L’esito è stato ancora una volta sconfortante: il medico, un sessantacinquenne, è risultato positivo al Coronavirus. Una notizia che ha rimesso in moto una procedura che ormai, purtroppo, è diventata routine all’interno dell’ospedale di Castellammare di Stabia: sanificazione del blocco operatorio, tampone per una ventina tra medici, infermieri e pazienti che hanno avuto a che fare con l’anestesista, e un’inchiesta interna della Commissione Disciplinare dell’Asl Na 3 Sud per accertare eventuali responsabilità.La direzione sanitaria sta cercando anche di ricostruire tutti i contatti del medico all’interno dell’ospedale nell’ultima settimana. Il 4 aprile scorso l’anestesista era stato sottoposto a un tampone che aveva dato esito negativo. Ma già dal 8 aprile avrebbe cominciato ad avere sintomi influenzali, tant’è vero che per un giorno non si era neanche presentato a lavoro. Poi è tornato in corsia ed essendo un anestesista potrebbe aver fatto consulenza in diversi reparti. Questo il motivo che ora costringe i vertici del San Leonardo a verificare tutti i suoi contatti fino a ieri, 13 aprile, quando il tampone ha confermato la positività al Coronavirus. Un episodio che rischia di aggravare il bilancio dei contagiati all’interno dell’ospedale di Castellammare di Stabia. Con l’anestesista sale a 16 il numero dei positivi all’interno del San Leonardo, che vanta il non invidiabile primato del più alto numero di infetti in Campania tra personale medico e infermieristico, dall’inizio dell’emergenza. Un vero e proprio focolaio, in attesa dell’esito dei tamponi dei nuovi operatori sottoposti ad accertamenti dopo l’episodio dell’anestesista.Una vicenda simile a quella di una dottoressa rimasta in servizio per due giorni, nonostante avesse già qualche linea di febbre e attendesse l’esito del tampone, poi risultato positivo. Un episodio che ora sta cercando di ricostruire anche la Commissione Disciplinare dell’Asl Na 3 Sud, che ha avviato un’indagine interna per individuare eventuali responsabilità. La buona notizia è che i tamponi per gli operatori che l’hanno affiancata in quei due giorni di lavoro sono tutti risultati negativi. Ma gli esami dovranno essere ripetuti nei prossimi giorni.L’alto numero di contagi all’interno dell’ospedale San Leonardo fa sospettare che in alcuni casi non siano stati rispettati i protocolli necessari per evitare la diffusione del virus. Un sospetto che è già finito anche all’attenzione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata che ha aperto un fascicolo sulla gestione dell’emergenza da parte dell’ospedale di Castellammare di Stabia.L’unica nota lieta, per il momento, è che risulta guarito un cardiologo in servizio al San Leonardo, che è stato tra i primi a risultare contagiati tra il personale sanitario. Mentre migliorano anche le condizioni di salute di un infermiere del pronto soccorso – ricoverato al Covid Hospital di Boscotrecase – che nelle ultime ore è uscito dalla terapia intensiva.
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