ANGI – Premiati i Campioni della Salute per l’innovazione in campo sanitario

Giovedì 3 dicembre 2020

Consegnati i Premi ANGI 2020 nella ricca edizione online. Protagonisti come sempre giovani imprenditori del Made in Italy impegnati, molti, nella lotta al Covid-19 con servizi utili alla tutela della Salute pubblica

Premiati i Campioni della Salute per l’innovazione in campo sanitario

Formazione, collaborazione tra pubblico e privato quale ricetta vincente a sostegno dei medici e delle figure specialistiche impegnate anche in carcere contro il Covid-19 e gli altri virus globali come HCV e HIV attraverso progetti della SIMSPe

È una sfida che tratta del futuro, di un futuro che è già presente e vede l’innovazione e una “spinta” collaborazione tra pubblico e privato concreta nell’implementazione delle nuove tecnologie in campo medico-scientifico. Sicurezza, Reti e Innovazione per favorire la digitalizzazione del Paese anche nella telemedicina e nei dispositivi utili a quella medicina del territorio da riformare in Italia. Rappresentanti istituzioni nazionali e europee, parlamentari, imprenditori, manager e mondo dell’impresa, società medico-scientifiche, e soprattutto loro, i giovani innovatori, il cui coraggio e talento viene premiato con il Premio ANGI 2020 nella terza edizione della manifestazione presieduta da Gabriele Ferrieri, tenutasi ai Baglioni Studios di Roma dopo la conferenza stampa alla Camera dei Deputati con testimonial Alessia Bonari, l’infermiera il cui volto tumefatto dal largo uso delle mascherine in corsia e in terapia intensiva è il simbolo della lotta di tutto il personale sanitario contro il Coronavirus.

“Più che di pandemia parlerei di sindemia – sottolinea la Prof.ssa Filomena Maggino Presidente della Cabina Regia Benessere Italia della Presidenza del Consiglio, tra i premiati per l’azione di Governo di questo neonato soggetto istituzionale  – Tra chi è stato più colpito a causa delle disuguaglianze sociali durante questo periodo per tutti molto duro. Occorre spezzare questo circolo vizioso anche attraverso l’innovazione che può accorciare tali squilibri sociali, attraverso investimenti. Se mettessimo al centro le nuove tecnologie al servizio del paese potremmo trarne degli indicatori del benessere degli stessi cittadini, un benessere che dovrebbe essere equamente distribuito tra i territori e i gruppi sociali. E’ un impegno anche etico sul campo per diffondere le tecnologie”.

La terza edizione del Premio ANGI si terrà il 4 dicembre in versione interamente online sul sito dell’ANSA, per una lunga diretta presentata dai giornalisti Daniel Della Seta, autore e conduttore de L’Italia che va…su Radio Rai trasmissione “cult” per le storie, le realtà e le esperienze degli imprenditori di successo e Federica De Vizia, giornalista e volto televisivo di Rai Parlamento. Tra gli ospiti di quest’anno l’attrice Elena Sofia Ricci, premiata per aver brillantemente interpretato nel recente film di RAI Fiction la scienziata Rita Levi Montalcini, simbolo dell’innovazione, Massimo Ghini, Lorella Cuccarini. Ma è il mondo della Sanità a distinguersi per la sua resilienza e capacità di riconversione. Chi innova sarà più resiliente? Un’edizione quest’anno strettamente legata al contesto del Covid-19, che lega moltissime storie di talento e eccellenza, flessibilità e riconversione, un’edizione “salvata dalla tecnologia”. L’impegno contro il virus ha visto fare fronte comune istituzioni, aziende, enti di ricerca, università, tutte realtà che in questi mesi si sono distinte per la riconversione della produzione, la diversificazione delle attività o l’apertura di nuovi progetti. L’innovazione quest’anno viene dunque declinata sotto molteplici aspetti: cultura, formazione, tecnologie, medicina, scienza, ricerca medica. Non solo Covid però, visto che non bisogna dimenticare le altre malattie e le numerose sfide che la Salute pubblica e la Ricerca devono affrontare. Protagoniste sono quindi ventidue realtà tra start-up, università, spin-off, associazioni, suddivise nelle consuete 11 categorie che nel corso dell’anno si sono distinte per impegno, professionalità e ingegno nei più svariati campi della tecnologia e del digitale. Le categorie spaziano dalla scienza alla salute, dalla cultura al turismo, passando per mobilità, energia, ambiente comunicazione ed economia. La mascherina è oramai  l’accessorio corredo della nostra vita quotidiana. Tante sono state le idee per renderle più funzionali, originali ed esteticamente attraenti. Tra le tante versioni, Cinzia Di Zio, imprenditrice abruzzese di Pescara,  ha portato ad ANGI la sua Techno Mask, realizzata pensando ai meno fortunati: “Abbiamo pensato di utilizzare il poliuretano trasparente atossico, generalmente impiegato per le nostre lavorazioni tecnologiche nell’ambito del design industriale, per una mascherina utile per migliorare la comunicazione soprattutto persone affette da disabilità. Adesso stiamo procedendo con l’Università di Vienna alla certificazione del prodotto che ne possa attestare la validità scientifica nella riduzione delle particelle emesse. Questo dispositivo potrà aiutare alcune figure oggi emarginate. È anche un prodotto sostenibile, in quanto è la mascherina è realizzata con un solo materiale peraltro lavabile”.

Nell’ambito Comunicazione e Mass Media, quest’anno ha sancito la consacrazione delle piattaforme per la comunicazione in Rete di cui non potremo più fare a meno con l’avvento dello smart-working. Per l’accreditamento e nuove soluzioni in 3D premiata la realtà fiorentina VITS, Virtual Training Support, la cui attività principale risiede nella fornitura di strumenti di simulazione per la formazione, sia con strumenti software, come programmi per la simulazione dei casi clinici virtuali, sia con la realizzazione di veri e propri corsi pratici con gli strumenti di simulazione avanzati. “Nello scorso anno, in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale abbiamo realizzato uno dei più grossi e importanti eventi interamente dedicati alla simulazione medica con sino a 35mila utenti connessi – ha spiegato Francesco Demi – Parallelamente all’attività di formazione in presenza, VITS ha sempre portato avanti e ha sempre sviluppato anche la parte dell’editoria, di grafica, di sviluppo software e di formazione a distanza. Con l’arrivo della pandemia, e quindi lo stop di tutte le attività congressuali di formazione in presenza, la nostra azienda ha concentrato tutte le proprie risorse e la propria competenza su attività online, portando quindi alla nascita di nuove piattaforme cloud e la realizzazione di nuovi strumenti digitali dedicati”.

In ambito sanitario, ecco poi una nuova opportunità che guarda al futuro: un’altra azienda toscana che si è distinta nell’ambito delle certificazioni delle professioni sanitarie. È SA CERTIFICATION, Ente di certificazione accreditato. “SA CERTIFICATION mette a frutto l’esperienza pluriennale nell’erogazione dei servizi del settore sanitario maturata da molti suoi collaboratori e perseguita sistematicamente dalle strategie aziendali – spiega il responsabile e ideatore Riccardo Baicchi – La Certificazione avviene attraverso un Sistema di valutazione della conformità in accordo a Norme ISO internazionali e nel rispetto dei requisiti richiesti in documenti di riferimento quali Norme, Prassi di Riferimento o Modelli proprietari. Proprio nella Sanità, dove le professioni sono sottoposte ad un rigoroso percorso di qualifica curricolare, è necessario sottolineare quelle esperienze professionali che amplificano la competenza dei medici su settori sempre più complessi della medicina e che integrano e affiancano le specializzazioni classiche che appaiono a volte dei contenitori troppo ampi per comunicare le articolate differenze sviluppate con la crescita scientifica e tecnologica nelle branche conosciute. SA CERTIFICATION, nella partecipazione al tavolo tecnico normativo vigila sui contenuti delle norme afferenti alle nuove professioni sanitarie, affinché i requisiti richiesti in termini di conoscenze, abilità e competenze siano effettivamente collegati alle richieste della Società nel suo complesso e all’evoluzione della medicina nel particolare”.

Il Premio ANGI ricorda al grande pubblico come non vi sia solo il Covid tra le sfide da fronteggiare con il riconoscimento nella ricerca scientifica a Vito Fiore, dirigente medico Clinica Malattie Infettive di Sassari, e il friulano di Pordenone Nicholas Geremia, specializzando in malattie infettive, protagonisti per l’attuazione del programma di screening dell’Epatite C con test salivari in un luogo sensibile come il carcere. “Lo scorso anno AbbVie, azienda biofarmaceutica globale basata sulla ricerca, incentrata sul paziente e fortemente orientata all’innovazione, ha investito nella Ricerca 5 miliardi di dollari – sottolinea Fabrizio Greco, Amministratore delegato AbbVie Italia, che ha premiato i due ricercatori – Siamo impegnati a rendere disponibili trattamenti avanzati in immunologia, oncologia, virologia, neuroscienze, oftalmologia e medicina estetica. Oggi, con i nostri farmaci aiutiamo 58 milioni di persone in più di 175 paesi e stiamo ottenendo progressi importanti con una robusta pipeline di nuovi farmaci in fase di sviluppo. AbbVie è impegnata in prima linea nello sforzo globale per raggiungere l’obiettivo definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di eradicare il virus dell’epatite C entro il 2030 e di offrire al maggior numero di persone un accesso alle cure, perché ogni paziente guarito ci porta più vicino all’eliminazione del virus. Lo stesso riconoscimento del Nobel per la Medicina quest’anno conferito ai 3 scienziati che hanno scoperto l’epatite C costituisce un messaggio universale per raccogliere questa sfida, che possiamo vincere anche grazie ai nuovi trattamenti ora disponibili che hanno un’efficacia molto elevata e permettono percorsi di cura più brevi”. “Il programma premiato è frutto della progettualità di SIMSPe Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria. Carcere è territorio, luogo di riscatto per molti, luogo di prevenzione e di salute – ha concluso il Prof. Sergio Babudieri, Direttore Scientifico SIMSPe – I test abbinati per Epatite C e Covid-19 ci permettono una straordinaria occasione per far emergere il “sommerso” anche dell’epatite”.

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