Ho inaugurato il mese di novembre con l’acquisto di tre libri: ‘Hitler e Mussolini’, di Bruno Vespa, edito da Rai Libri per Mondatori; ‘Voarchadumia’, della giornalista e storica dell’arte Carla Isabella Elena Cace, edito da Idrovolante Edizioni; ‘noi, il segreto’, di Annella Prisco, edito da Guida Editori.
Con molta felicità ho aperto il libro di Annella Prisco sospendendo la lettura del volume di Vespa per motivazioni legate al font ed al carattere usato, molto piccolo e difficilmente leggibile. Naturalmente questa realtà di fatto può essere dovuta alla mia non più giovane età, ma resta comunque il fatto che la leggibilità di un testo è un argomento tutt’altro che banale. Il lettore deve essere in grado di leggere il libro instancabilmente, divorando pagine su pagine senza accorgersi del font usato. Se dopo due o tre pagine il tuo lettore si strofina gli occhi per la stanchezza o se deve avvicinare troppo le pagine al volto per riuscire a distinguere le parole, mollerà il libro dopo pochi minuti di lettura, probabilmente senza più riprenderlo in mano. Diventa chiara, dunque, l’importanza della leggibilità di un testo in tutte le sue sfumature di significato, la quale influisce molto sulla comprensione del testo. Naturalmente completerò con il tempo necessario la lettura di ‘Hitler e Mussolini’.
Diversamente ‘noi, il segreto’, dell’amica Annella è, ad alta velocità, leggibilissimo per font e leggibilità del carattere usato. ‘Noi, il segreto’ è pubblicato a distanza di quattro anni da ‘Specchio a tre ante’ ambientato, come inizio, ad Acciaroli, località che vanta come visitatore illustre Ernest Hemingway, che conobbe il piccolo borgo di pescatori durante la seconda guerra mondiale, in quanto componente della V armata americana guidata dal generale Clark, decidendo di tornare a far visita al paese cilentano dal 1950 al 1953, dove conobbe zio Antonio Masarone, detto “u vecchio“, il vecchio, pescatore con il volto e le mani segnate dal lavoro e che regalò a Hemingway la storia del suo capolavoro “Il vecchio e il mare“.
‘noi, il segreto’, parte da Atrani, il più piccolo comune italiano, che ha la più alta densità di popolazione della provincia salernitana. La narrativa è incentrata su Graziella, insegnante originaria del piccolo borgo della Costiera amalfitana, sposata con Gerardo, che accetta l’incarico di docente con incarico annuale in un Istituto scolastico sito a Milano. Graziella è una donna dinamica che nasconde nella sua interiorità profonde introspezioni causate, sia da inquietudini dovute all’assenza di dinamicità viziata da solitudine ed inquietudine come emerge quando ‘…infastidita, insofferente e dimostra palesemente di non vedere l’ora di andar via e di fare rientro al più preso a casa: mentre Gerardo, senza prendere come suo solito alcuna posizione, resta imperturbabile pronto ad assecondare le volontà e le preferenze della moglie’. Un rapporto matrimoniale adagiato nell’inverno del nascosto scontento della moglie? Non proprio così, anche se la natura passionale di Graziella risente della realtà coniugale priva di risalti emotivi e passionali, vivendo ormai in acque quete e quiete, in attesa di tempeste emotive. Graziella accetta l’incarico di docente in un Istituto scolastico lombardo, nascondendo sottotraccia un velo di solitudine e inquietudine, causato da dubbi e incertezze.
«Il contesto – spiega la Prisco – è quello della problematicità dell’esistenza, che attraversa una serie di eventi: dall’uomo misterioso che incontra sul treno, all’amore per il marito, dalla tensione per la malattia del padre all’amicizia profonda con la collega Marta, dal legame con l’ucraina Tanya al racconto dell’orrore della guerra. Con lo sfondo di un’Italia che da Nord a Sud manifesta tutte le sue bellezze, tradizioni e tipicità».
Graziella, in sintesi, parte da Atrani, felice e non di sottrarsi alle supplenze nel mondo scolastico del suo territorio accettando una cattedra per un anno in Lombardi, precisamente a Milano, parte con l’alta velocità presa alla stazione di Afragola, dove è ricoverato il padre anziano per disturbi neurologici, in treno incontra un ‘tale’ che si chiama Francesco, diacono che lavora e vive nell’Abbazia di Montecassino, dove è bibliotecario. Graziella si chiede dove l’ha conosciuto: una reverie, un deja vù, un incontro del destino? A scuola conosce una collega con la quale imposta una gita con le rispettive classi. Per andare dove? Indovinate! A Montecassino, dove l’ignoto Franco, il bibliotecario non se la ‘fila’ neanche di striscio. Graziella, delusissima per questo, come lo è ancor di più quando Marta, la collega docente incontra una storia d’amore facebookiana, l’amica ucraina che la ospita e viene travolta dall’orrore della guerra.
Una prosa gradevole che rifugge i panegirici letterari. Mentalmente mi rivolgo ad Annella: ma cosa hai fatto, ai rifilato ai tuoi lettori un diario! Non è possibile, dico a me stesso. La validità di uno scritto letterario ha due punti strategici: l’inizio, o se volete l’apertura e la fine. Se l’inizio non è coinvolgente i ‘lettori’ delle case editrici dopo aver letto le prime 5 o 10 pagine, o lo scartano o lo leggono fino alla fine del testo. Ed ecco che in ‘zona Cesarini’ arriva lo scarto e attraverso un traversone lo scritto, il romanzo conquista la rete dando un diverso taglio letterario allo scritto. Geniale, ma non posso svelarvi lo stratagemma utilizzato da Annella per rigenerare e dare in chiusura la dovuta e necessaria vivacità. Non vi resta che acquistare e leggere lo scritto per dare sfogo alla curiosità letteraria.
Tanti gli eventi e le iniziative in programma per l’uscita del libro: il primo appuntamento è a Napoli, città natale dell’autrice, sabato 16 novembre alle ore 11 nel foyer del Teatro Diana. Gli altri incontri sono previsti a Torre Annunziata (Libreria Libertà, 29 novembre), Napoli (O’Book, 11 dicembre), Pesaro (Alexander Museum Palace Hotel, 13 dicembre), Milano (20 febbraio 2025), Roma (Libreria Minerva, 14 marzo 2025), Cassino, Salerno, Atrani e poi numerose altre tappe in calendario.
Pubblicato da Guida Editori, con acquerello in copertina di Vincenzo Stinga, il libro è distribuito da Messaggerie Italiane ed è acquistabile in tutte le librerie anche online e dal sito www.guidaeditori.it
Annella Prisco è scrittrice, critico letterario, manager culturale ed esperta in comunicazione e relazioni pubbliche. È componente di varie giurie di Premi letterari e collabora con diverse testate giornalistiche. Nel 2022 le è stato conferito il Premio Donne che ce l’hanno fatta, e nel 2024 il Premio alla carriera L’Iguana – Anna Maria Ortese. All’esordio come autrice nel 1998 con il romanzo Ricordi senza memoria, a quattro mani con Monica Avanzini, hanno fatto seguito Chiaroscuri d’inverno (2005), Trenincorsa (2008), Appuntamento in rosso (2012) e Girasoli al vento (2018), che hanno ricevuto riconoscimenti anche a livello internazionale. Nel 2020 è uscito il romanzo Specchio a tre ante, che pure ha ricevuto svariate onorificenze. Nel 2023 il romanzo è stato tradotto da Elisabetta Bagli in spagnolo e pubblicato da Papel Y Lapiz con il titolo El espejo de Ada, ricevendo il premio Il Canto di Dafne – Libro internazionale dell’anno, il premio della Giuria Città di Cattolica e il primo premio Libro in lingua straniera “La Via dei Libri” in seno al Bancarella a Pontremoli.
Roberto Cristiano