Il 15 e il 16 febbraio si è svolta la decima edizione dell’Annual Border Security Conference, un consesso di esperti internazionali provenienti da ogni parte del mondo, in tema di sicurezza nazionale e lotta all’immigrazione clandestina. Durante l’evento ci sono stati gli interventi di autorevoli e prestigiosi speaker ed esperti internazionali che hanno approfondito temi variegati come le diverse modalità di controllo e protezione dei confini territoriali nazionali ed europei, anche alla luce dei concreti e mutevoli scenari di minaccia odierni, o le moderne tecnologie disponibili per il supporto delle attività di contrasto di fenomeni quali terrorismo e criminalità.
Tra gli interventi da segnalare, oltre a quello di esponenti autorevoli della Nato, Gran Bretagna, Francia e Ue, c’è stato quello del capo di stato maggiore del comando operativo aeronavale della guardia di finanza, il colonnello Paolo Emilio Recchia, che in perfetto inglese ha illustrato i nuovi compiti del corpo italiano alla luce dell’attuazione dei decreti della legge Madia. Dal 1 gennaio 2017 infatti la Guardia di Finanza, oltre a mantenere i compiti prioritari di polizia economico – finanziaria, sarà l’unica forza di polizia sul mare. Spetterà agli uomini e alle donne delle fiamme gialle quindi l’attività contro il traffico di droga e armi, il contrasto al contrabbando e all’immigrazione clandestina, in attuazione delle direttive che i prefetti daranno in tema di ordine e sicurezza pubblica.
Fatte salve le competenze che la legge attribuisce alla Guardia Costiera, sarà dunque la Guardia di Finanza ad occuparsi di tutti gli aspetti della sicurezza in mare. “In attuazione dei decreti della legge Madia, che ha avviato un grande processo di razionalizzazione delle forze di polizia, – ha spiegato il colonnello Recchia – saremo l’unica forza cui spetterà il compito di controllare chiunque”.
Con l’esclusiva del controllo sul mare quindi “al comparto aeronavale – ha proseguito Recchia – che quest’anno festeggia i duecento anni dalla fondazione, spetterà, in sinergia con i reparti territoriali, il controllo di un paese che ha oltre 8mila chilometri di coste. Un impegno che ha visto già gli uomini e le donne del comparto impegnati soprattutto nel contrasto al traffico di droga, dal 2014 ad oggi sono state sequestrate oltre 175 tonnellate di hashish a bordo di navi nel Mediterraneo, e all’immigrazione clandestina. Su questo fronte – ha concluso Recchia – i finanzieri del reparto aeronavale hanno concluso 33 interventi e arrestato 29 scafisti dall’inizio dell’anno”.