L’Inferno di Dante? Il primo horror della storia: ne è convinto Ron Howard , il regista di Inferno, presentato in anteprima mondiale a Firenze nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. ‘Inferno’ è il terzo capitolo della serie che ha come protagonista il prof. Robert Langdon, interpretato da Tom Hanks, nell’adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Dan Brown (Il Codice da Vinci, Angeli e Demoni). La Divina commedia di Dante è davvero potente, ha detto Howard. Nel rileggerlo è stato per me come se ci stesse dando una sorta di guida a tutti i film horror che sarebbero venuti, ma anche una visione culturale e politica. La mia idea di inferno? Non poter sfruttare a pieno ogni minuto della mia vita. In questo film della saga, in sala dal 13 ottobre distribuito da Warner in 666 copie (numero demoniaco), l’esperto di simbologia (ancora una volta interpretato da Tom Hanks) si troverà però fin dentro l’apocalisse dell’umanità grazie a un virus che potrebbe drasticamente diminuire il numero degli abitanti del mondo. Vera iattura per il futuro dell’umanità per il miliardario cattivo di turno. Come allora salvare il genere umano? Seguire gli indizi legati al personaggio e all’eredità di Dante da Firenze a Venezia fino ad Istanbul. Ma il decifratore di simboli Langdon questa volta parte svantaggiato. Si sveglia infatti in un ospedale italiano, colpito da una temporanea amnesia. A salvarlo da mille pericoli ci sarà Sienna Brooks (Felicity Jones), una giovane dottoressa che lo aiuterà a recuperare la memoria come a risolvere il mistero.
Riprova
Gamondi: successo alla degustazione Spirits 2024 di Falstaff
Il marchio Gamondi, storico brand piemontese riportato in auge da Casa Toso, ottiene quattro eccellenti punteggi in …