I carabinieri del comando provinciale di Macerata hanno arrestato la figlia e il nipote di Rosina Carsetti, la 78enne trovata senza vita la sera della vigilia di Natale a Montecassiano, in provincia di Macerata.
Arianna Orazi ed Enea Simonetti sono accusati di concorso in omicidio volontario premeditato pluriaggravato dalla minorata difesa della vittima. Coinvolto anche il marito 79enne della donna, Enrico Orazi, nei cui confronti, però, il giudice non ha disposto l’applicazione di misure cautelari.
I tre avevano raccontato che la morte di Rosina era avvenuta durante una rapina in casa, messa a segno da uno sconosciuto mascherato. Un racconto non ritenuto credibile dagli inquirenti, tanto che i tre sono accusati anche di simulazione di reato. Pochi giorni prima del 24 dicembre, Rosina si era rivolta, accompagnata da un’amica ad un centro antiviolenza a Macerata per fissare un appuntamento con una avvocatessa per gravi tensioni familiari.
“Non una messinscena attuata dopo un omicidio d’impeto, il tutto ha testimoniato una premeditazione elaborata dal 16 dicembre che si è realizzata il 24 dicembre”. Così il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio sul coinvolgimento nell’omicidio premeditato di Rosina Carsetti – 78enne di Montecassiano, uccisa in casa il 24 dicembre -, da parte della figlia Arianna Orazi, presunta regista del piano, del figlio di lei Enea – arrestati – e del marito di Rosina Enrico Orazi, indagato. Il movente sarebbe da ricondurre a rapporti familiari deteriorati tra Rosina e, in particolare, la figlia, e anche la volontà di separarsi dal marito.