Riapre al pubblico la mostra “Klòffen, sprechen, parlare attraverso la lingua mòchena” presso la sede dell’Istituto Culturale Mòcheno a Palù del Fersina, che propone una lettura delle caratteristiche, dei processi e degli avvenimenti che non solo hanno condotto all’odierno contesto di plurilinguismo, ma vogliono stimolare una riflessione sul futuro.
Nella comunità mòchena, che da secoli vive in contatto con le vicine comunità trentine, infatti, si parlano anche l’italiano e il dialetto trentino e si utilizza, grazie all’insegnamento scolastico, anche il tedesco.
L’esposizione è aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00.
Dai primi di giugno è aperto anche il Filzerhof, il maso-museo della comunità mòchena, per il mese corrente solo venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Nei mesi di luglio e agosto è prevista l’apertura tutti i giorni della settimana, compresa la domenica.
Pannelli, immagini, oggetti, video, audio e postazioni interattive consentono di compiere un viaggio di scoperta e riflessione, suddiviso in quattro grandi aree tematiche, nella mostra “Klòffen, sprechen, parlare attraverso la lingua mòchena”. La prima prende spunto dalle più recenti scoperte della neurolinguistica, che dimostrano come il cervello sia biologicamente predisposto all’acquisizione di qualsiasi idioma e che quindi non esistono lingue migliori o peggiori. Nella seconda vengono spiegati i meccanismi interni delle lingue, le caratteristiche grammaticali, attraverso esempi che mettono in relazione il mòcheno con l’italiano e il tedesco. La terza parte ripercorre il forte legame tra la lingua e la comunità sotto la lente degli avvenimenti storici. Leggendo le opere sulla lingua di viaggiatori ed eruditi, è possibile infatti individuare le diverse ideologie degli ultimi secoli che hanno portato a vicende talvolta drammatiche come quella delle Opzioni nel periodo della Seconda Guerra mondiale. La quarta sezione volge lo sguardo sulla contemporaneità, dove finalmente le minoranze linguistiche e in particolare quella mòchena ottengono un sempre maggiore riconoscimento e si fanno strada politiche linguistiche volte a intraprendere azioni di sostegno alla loro vitalità e trasmissione. Risultati importanti sono l’insegnamento scolastico, l’utilizzo nei pubblici uffici, la possibilità di diffusione tramite i moderni mezzi di comunicazione e la codificazione scritta. Il Filzerhof, il maso-museo della comunità mòchena è raggiungibile dall’Istituto con l’automobile in pochi minuti. Il tetto con la copertura tradizionale a scandole, la cucina antica con il focolare aperto, la stanza del venditore ambulante, la stalla e il fienile sono alcuni degli elementi rappresentativi non soltanto della vita famigliare di un tempo, ma anche del contesto sociale e culturale nel quale si inseriva, un contesto che mostra grande vitalità e rapporti che spesso si spingevano ben oltre il Trentino, toccando le vaste aree dell’esteso Impero austro-ungarico. |