In calo questa mattina lo spread Btp-Bund, che ha aperto a a 482,8 punti base, in ribasso rispetto alla chiusura di ieri a 488.
Una boccata d’ossigeno dunque per i mercati che ieri hanno visto il differenziali tra i titoli tedeschi schizzare oltre i 485 punti, anche per le previsioni al ribasso del Fondo monetario internazionale sulla crescita globale: più 3,5 per cento sul 2012 e al più 3,9 per cento nel 2013. Ossia rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto a tre mesi fa.
In rialzo anche le principali Borse europee. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha segnato in avvio un aumento dello 0,28% a 13.703 punti. A Francoforte il Dax 30 è salito dello 0,32%. A Parigi il Cac 40 è avanzato dello 0,11%. E a Londra l’indice Ftse 100 ha fatto segnare un +0,08%. Intanto Moody’s 2 taglia ancora. Nel mirino il rating di 10 banche, di 10 società e 23 enti locali, sulla scia del downgrade dell’Italia stabilito la settimana scorsa. L’agenzia di rating, in una serie di comunicati emessi ieri in tarda serata, ha annunciato il taglio di uno o due gradi per 10 istituti finanziari italiani, tra questi Unicredit – e Intesa Sanpaolo. Tra gli altri, declassata anche Poste Italiane.
Giù inoltre il rating di Terna (da A3 a Baa1), di Acea, di Eni (da A2 a A3, outlook negativo). Finmeccanica viene messa sotto osservazione, ma resta a Baa2, come Snam è sotto osservazione a Baa1. A rischio downgrade anche Hera. Tra gli enti locali interessati dai tagli di rating vi sono Lazio, Lombardia, Sicilia, Sardegna e Liguria, Milano, Napoli e le città autonome di Bolzano e Trento.