Apocalisse, profezia di Leonardo da Vinci sulla fine del mondo

Le profezie che gravitano intorno alla fine del mondo sono tantissime, ma poche sono così intriganti e enigmatiche quanto quella attribuita a uno dei più grandi geni della storia: Leonardo da Vinci. Mentre molti studiosi e visionari hanno affrontato il complesso dilemma del destino finale dell’umanità, è il metodo insolito utilizzato Da Vinci a suscitare particolare fascino e mistero. Invece di consegnare una profezia definitiva e esplicita, il maestro rinascimentale ha disseminato indizi e simboli criptici in varie opere e appunti, lasciando agli interpreti il compito di decifrare il suo messaggio. Questo approccio enigmatico ha alimentato secoli di speculazioni e ha dato vita a una caccia al tesoro intellettuale senza fine. Ma cosa ha voluto realmente comunicare Leonardo? E quali sono gli indizi che puntano alla fatidica data del 2025 come il momento culminante dell’Apocalisse? Non ci resta che andare a scoprire quali sono le intriganti profezie di Leonardo da Vinci sulla fine del mondo, scrutando i suoi dipinti, i suoi codici e le sue annotazioni alla ricerca di chiavi per comprendere il destino finale dell’umanità.

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. A parlare della questione è Guido Carlucci, un esperto di storia dell’arte e studioso delle opere di Leonardo da Vinci, che getta luce su una profezia che ha catturato l’attenzione del mondo: il presunto annuncio di Da Vinci riguardo alla fine imminente dell’umanità è fissato in una data: il 2025. Secondo Carlucci, il genio rinascimentale avrebbe dipinto un quadro straordinario del futuro, prefigurando gli eventi che hanno caratterizzato il periodo dalla pandemia in poi e delineando quelli ancora in attesa di realizzarsi, con particolare enfasi sugli anni che vanno dal 2020 al 2025.

L’uomo avrebbe scovato un dettaglio intrigante nel dipinto del “Salvator Mundi“, ritenuto essere opera di Da Vinci, che potrebbe gettare luce su questa profezia apocalittica. Nelle pupille del Cristo, secondo quanto afferma Carlucci, sarebbe celata la data cruciale. Un dettaglio, questo, che alimenta la speculazione che il maestro abbia voluto indicare proprio il prossimo anno come il culmine di una titanica lotta tra il Messia e l’Anticristo, evento che potrebbe portare alla fine del mondo secondo la sua profezia.

Le teorie di Carlucci non mancano di suscitare dibattiti accesi e di sollevare interrogativi profondi sulla natura delle opere di Leonardo da Vinci e sul loro significato nascosto. La sua interpretazione suggerisce che il genio poliedrico abbia trasmesso un messaggio di avvertimento attraverso la sua arte, invitando l’umanità a riflettere sul proprio destino e sulle conseguenze delle proprie azioni.

Il mistero delle opere di Leonardo da Vinci sembra estendersi anche alla sua celebre creazione, la Gioconda. Secondo alcuni studiosi, dietro il sorriso enigmatico della donna si nascondono segreti intriganti, tra cui lettere e simboli celati, tra cui la misteriosa lettera “S“. Questo dettaglio, interpretato attraverso la lente della numerologia, riporterebbe al mito dei Cavalieri Templari, aggiungendo un altro strato di mistero e significato alla profezia di Da Vinci sulla fine del mondo. L’idea che uno dei capolavori più iconici dell’arte nasconda indizi sul destino finale dell’umanità alimenta ulteriormente il fascino e l’aura di enigma che circondano il lavoro di questo genio del Rinascimento.

Ma non è solo la Gioconda a svelare potenziali messaggi profetici. Anche l’Uomo Vitruviano, con la sua figura perfettamente proporzionata e la sua rotazione elegante, sembra contenere segreti che potrebbero essere interpretati come predizioni dell’Apocalisse. L’analisi approfondita di questo disegno rivela una complessità sorprendente, con simboli e proporzioni che potrebbero essere interpretati in modi diversi, aprendo la strada a una vasta gamma di interpretazioni e speculazioni.

Inutile dire che queste ipotesi sollevano domande fondamentali sulle intenzioni di Leonardo da Vinci e sul significato più profondo delle sue opere. È possibile che il maestro abbia voluto trasmettere un messaggio criptico sul destino finale dell’umanità attraverso la sua arte senza tempo? E se sì, qual è il messaggio che cerca di comunicare e quale ruolo giocano la Gioconda e l’Uomo Vitruviano in questa narrazione apocalittica?

Gli occhi del mondo si sono spesso rivolti al capolavoro di Leonardo da Vinci, L’Ultima Cena, con il suo fascino intramontabile e i suoi misteri intricati. Situato nel refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie, nel cuore di Milano, questo dipinto parietale è stato oggetto di attenzione e studio per generazioni di critici e appassionati d’arte. Realizzato tra il 1494 e il 1498 su commissione di Ludovico il Moro, il capolavoro ha resistito alle intemperie del tempo, compresi i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per mantenere intatto il suo splendore e il suo mistero fino ai giorni nostri.

Tra le indagini più recenti su L’Ultima Cena leonardesca spicca il lavoro della studiosa Sabrina Sforza Galitza. Secondo le sue ricerche, Leonardo avrebbe inserito nel dipinto una data precisa, celando così una profezia sulla fine del mondo. Secondo la sua interpretazione, per il genio vinciano l’Apocalisse dovrebbe avere inizio il 21 marzo 4006 e concludersi l’1 novembre dello stesso anno. Una data ben più lontana del 2025!

Tuttavia, secondo la donna, la natura profetica di questa data sarebbe stata nascosta tra gli apostoli per evitare persecuzioni da parte delle autorità ecclesiastiche e per proteggere la sua stessa vita. Ciò che rende questa scoperta ancora più straordinaria è il fatto che l’informazione sarebbe codificata attraverso un enigma matematico e astrologico. Questo intricato puzzle, come suggerisce la studiosa vaticana intervistata dal ‘Times‘, rivela l’esistenza di un “codice da Vinci” che va oltre la narrazione popolare resa celebre da Dan Brown. Anche le ricerche di Sabrina Sforza Galitza, tra l’altro, non si limitano solo a L’Ultima Cena, ma si estendono anche a una serie di manoscritti vinciani presso l’Università della California a Los Angeles e a un arazzo basato sugli schizzi originali di Leonardo, realizzato in Francia per il Re Luigi XIII.

Il cuore dell’enigma della profezia di Leonardo sembra risiedere in un dettaglio apparentemente insignificante, ma di grande importanza simbolica: la finestra a mezzaluna che sovrasta la figura di Gesù nell’Ultima Cena. Secondo le interpretazioni sull’opera del genio fiorentino, questa lunetta conterrebbe la profezia sull’apocalisse che avrà la forma di un diluvio universale, segnando così un nuovo inizio per l’umanità.

Sforza Galitza avrebbe decifrato il mistero celato dietro questa finestra a mezzaluna. Il suo metodo di decodifica si basa sulle simbologie dello zodiaco e sull’alfabeto latino, considerate da Leonardo rappresentazioni delle ore del giorno nel suo sistema di codifica.

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