“Appuntamento a Londra” di Mario Vargas Llosa al Teatro Sala Umberto: un’intensa riflessione sulla verità e l’identità

Ieri, lunedì 4 novembre, il Teatro Sala Umberto ha ospitato la prima dello spettacolo “Appuntamento a Londra”, un’opera scritta dal Premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa. La pièce sarà in scena fino al 6 novembre 2024, offrendo al pubblico romano l’opportunità di immergersi in un dramma intenso e avvincente, interpretato magistralmente da Lucia Lavia e Luigi Tabita.

Un viaggio nella verità e nell’identità

“Appuntamento a Londra” si apre nella stanza di un albergo, dove un uomo d’affari, Luca, riceve la visita di una donna misteriosa, Maddalena, che sostiene di essere la sorella di un vecchio amico dell’uomo. In questo spazio ristretto, i due personaggi si confrontano, scavando nei recessi della memoria, risvegliando antichi sentimenti e facendo emergere verità dimenticate. Con grande abilità, Vargas Llosa esplora uno dei temi che da sempre gli stanno a cuore: la creazione della verità. La verità, secondo l’autore, non è un dato assoluto, ma qualcosa che si costruisce attraverso la relazione con l’altro.

In questo dialogo serrato, i protagonisti si confrontano con la natura stessa dell’identità, con domande che riguardano non solo chi sono loro, ma anche cosa li definisce. Come in un gioco di specchi, l’identità di Raquel si fa sempre più sfumata e inafferrabile, e ciò che sembra chiaro si rivela mutevole e sfaccettato. I personaggi che originariamente si chiamavano Chispas e Raquel, ma che sono tradotti con Luca e Maddalena, esplorando il passato, si trasformano e si scoprono a vicenda, modificando costantemente la percezione che l’uno ha dell’altro. In questo processo di scoperta, lo spettatore viene portato a riflettere su un quesito eterno: siamo veramente ciò che pensiamo di essere, o siamo definiti dallo sguardo degli altri?

Un’interpretazione profonda e coinvolgente

La forza di “Appuntamento a Londra” risiede non solo nella profondità del testo, ma anche nelle performance degli attori. Lucia Lavia, nel ruolo di Maddalena, si distingue per la perfezione della sua mimica e per la sua abilità nel dare vita a un personaggio enigmatico e complesso. Lavia regala al pubblico un monologo centrale particolarmente intenso, un momento di teatro puro che conquista la platea e le vale un lungo applauso al termine della scena. Al suo fianco, Luigi Tabita interpreta Luca con grande sensibilità, riuscendo a esprimere il tormento interiore e la vulnerabilità del suo personaggio. I due attori danno vita a una chimica palpabile, che rende ancora più coinvolgente l’incontro-scontro tra Luca e Maddalena.

Mario Vargas Llosa: il Premio Nobel che scava nelle profondità umane

Autore di fama mondiale, Mario Vargas Llosa è uno degli scrittori più influenti e apprezzati della letteratura contemporanea. Nato in Perù nel 1936, ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 ed è diventato presto una figura di spicco del cosiddetto “Boom latinoamericano”, insieme ad autori come Gabriel Garcia Márquez e Julio Cortázar. Nel 2010, ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua cartografia delle strutture del potere e per le immagini incisive della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell’individuo”.

Vargas Llosa è noto per la sua abilità nel trattare temi universali, dalla lotta per la libertà e la giustizia all’esplorazione della verità e dell’identità, come avviene in “Appuntamento a Londra”. La sua scrittura, caratterizzata da una straordinaria ricchezza linguistica e da una profonda comprensione della complessità umana, ha affascinato lettori e spettatori di tutto il mondo. Con questa pièce, Vargas Llosa dimostra ancora una volta il suo talento nel tessere storie in grado di suscitare riflessioni profonde, invitando il pubblico a interrogarsi sulla natura dell’amore e sulle narrazioni che plasmano le nostre vite.

Conclusione

“Appuntamento a Londra” non è solo un dramma intenso e avvincente, ma anche un’opera che invita a riflettere su temi universali come la verità, l’identità e la natura dei legami umani. Con le sue interpretazioni profonde e la scrittura raffinata di Vargas Llosa, lo spettacolo si rivela un’esperienza teatrale ricca di emozioni e di spunti di riflessione.

Barbara Lalle

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