Ai ferri corti Comune di Taranto e ArcelorMittal. A poche ore dal varo nel dl Imprese, da parte del Consiglio dei ministri, di nuove norme sull’immunita’ per la multinazionale siderurgica che ha preso in consegna Ilva dall’amministrazione straordinaria, immunita’ legata solo al piano ambientale, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, annuncia che l’azienda ha impugnato al Tribunale amministrativo il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale chiesta dal Comune e accolta dal ministro Sergio Costa che ha disposto l’avvio del riesame con l’intento di arrivare a prescrizione ambientali piu’ stringenti per la fabbrica.
“Il Comune di Taranto – dichiara il sindaco – informa che nel pomeriggio di martedi’ 6 agosto e’ stato notificato il ricorso al Tar Puglia da parte della societa’ ArcelorMittal Italia per l’annullamento del decreto ministeriale recante ad oggetto il riesame dell’Aia di cui al Dpcm del 29 settembre 2017 per lo stabilimento siderurgico di Taranto”. Per il sindaco, “non bastavano tutta la confusione, tutti gli errori, tutte le mancanze, tutti gli incidenti di questi mesi, ora il gestore ci fa comprendere che non ha alcun interesse per il futuro di Taranto e lo fa ricorrendo alle aule di tribunale. Messaggio chiaro”. “Sono stato tra quelli – dichiara Melucci – che si era adoperato per una convivenza civile e sostenibile, nel suo ruolo istituzionale e di responsabilita’. Evidentemente qualcuno ha pensato che a Ferragosto fosse possibile l’ennesimo saccheggio e l’ulteriore presa in giro di questa citta’”. Per Melucci, “la verita’ e’ che le nostre imprese sono allo stremo e registriamo comportamenti la cui legittimita’ andrebbe vagliata attentamente. Sindacati e lavoratori stanno ripiombando nella incertezza di fronte alla giostra di dichiarazioni scomposte che giungono anche dalla famiglia Mittal.
“Sembra persino – prosegue il sindaco – che il gestore stia sottovalutando le implicazioni complessive del fermo di Afo2, implicazioni che si materializzeranno nel prossimo mese di settembre, non tra un anno o due. E tutto questo a prescindere dal tema controverso dell’immunita’ penale”. “Infine, poi – afferma Melucci -, questa indecorosa notizia dall’azienda, che non comprende quanto sia cruciale per Taranto il tema del danno sanitario, che non vuole arrendersi all’idea che, senza un quadro chiaro per il futuro in questo frangente, i tarantini tutti non consentiranno alcuna produzione, non sara’ un comunicato stampa o un protocollo di intesa che risolveranno la questione questa volta”. “Ho chiesto al ministro Di Maio – prosegue il sindaco di Taranto – di convocare con urgenza gli enti locali. Nessuno puo’ sottrarsi in questo momento, ascoltiamo il grido delle parti sociali e decidiamo insieme come correggere la pessima strada che questo gestore ha imboccato, sempre che esso abbia davvero in animo di restare a Taranto”. Per il sindaco, “ci aspettano giorni molto delicati e impegnativi. Valuteremo con calma il da farsi, senza paura, sempre razionali. Non si arretra di un passo per Taranto”.