Sotto le note del bellissimo ‘Da Pacem Domine’ di Arvo Part, le volte interminabili e floreali della Basilica della Sagrada Familia sono ancora più magiche. La luce – rossa, gialla o anche azzurra – che filtra attraverso le grandi vetrate colorate si mescola a quella più puntuale dei faretti interni, valorizzando gli elementi portanti di lontana ispirazione gotica.
La Sagrada Familia di Barcellona, primo obiettivo dei terroristi islamici della Rambla, è sempre in piedi, più forte che mai. Oggi il capolavoro incompiuto di Antoni Gaudì, il maestro dell’architettura moderna catalana, ha ospitato la grande messa di risposta al terrorismo, alla presenza di tutte le autorità del paese e di migliaia di persone tra fedeli ed amici della città. L’arcivescovo di Barcellona, il cardinale Joan Josep Omella, ha celebrato, in omaggio alle vittime degli attacchi alla Rambla e a Cambrils, una ‘Eucaristia per la pace e la concordia’, aperta a tutti. Presenti anche i rappresentanti delle comunità musulmane, oltre a Felipe VI e la regina Letizia, il premier Mariano Rajoy, il presidente catalano Carles Puidgemont, la sindaca di Barcellona Ada Colau.
Nella sua omelia, Omella ha ricordato che queste sono “giornate di lacrime, di molte lacrime, ma soprattutto di grande umanità”, visto “il grande sforzo di solidarietà dei cittadini che ha trasformato in una nuova situazione di pace il rifiuto della violenza e del terrore”. Appoggiamo “un nuovo stile di convivenza, nel rispetto dei diritti umani, superando le differenze e le esclusioni. Abbiamo dimostrato di essere un popolo che non ha paura”. La messa e i canti erano in catalano, l’omelia e i commenti in spagnolo. La Sagrada Familia sembra ora molto ben protetta da una pesante grata metallica che la circonda.