Arezzo, telefonate erotiche a decine di donne: denunciato molestatore seriale

Si sarebbe divertito a molestare telefonicamente donne un po’ in tutta Italia, con frasi oscene e proposte erotiche, prendendo di mira soprattutto cassiere e commesse di negozi, scelte a caso su internet. A far scoprire il presunto molestatore seriale, peraltro già condannato per reati specifici, è stata una delle ultime vittime, una piccola imprenditrice della provincia di Arezzo, che ha querelato l’uomo, un 40enne italiano, e che, al termine delle indagini è stato denunciato per stalking. Dal mese di dicembre una donna residente in Casentino, titolare di un pubblico esercizio, ha cominciato a ricevere sull’utenza fissa del negozio diverse telefonate a sfondo erotico: il tenore delle frasi rivolte dall’anonimo interlocutore hanno ingenerato nella negoziante “un perdurante stato di tensione, paura, tanto da costringerla a cambiare abitudini di vita, percorsi giornalieri e luoghi abitualmente frequentati”, hanno spiegato i carabinieri del comando provinciale di Arezzo. La donna ha denunciato in caserma a Bibbiena l’accaduto ed i militari dell’Arma hanno avviato un’attività di indagine per identificare il maniaco delle telefonate. In breve tempo sono risaliti al 40enne, operaio, residente in Toscana. L’uomo, infatti, nel corso degli anni è stato condannato più volte per molestie a carattere sessuale, sempre condotte proprio mediante il telefono.

Secondo quanto emerso dalle indagini, negli ultimi mesi il 40enne avrebbe molestato molte donne residenti in Campania, Puglia, Lombardia, Lazio e Toscana. Singolare il modus operandi: per sfogare le proprie pulsioni, ricercava su un noto sito di e-commerce, utilizzato anche per proposte lavorative, numeri di telefono e fotografie di aspiranti babysitter, cassiere e commesse. Si proponeva come datore di lavoro, stabiliva un contatto telefonico che già dalla prima circostanza sfociava in turpiloqui e proposte sessuali. Non risulta, hanno spiegato i carabinieri, che siano state effettivamente e fisicamente incontrate donne, né che nessuna sia rimasta vittima di violenza fisica a parte quella verbale nel corso delle telefonate, così come per la donna casentinese. Sono ancora in corso indagini per identificare ulteriori vittime e comprendere chi tra le donne molestate telefonicamente sia intenzionata a sporgere denuncia. Nel caso della donna casentinese, le semplici molestie si sono tramutate in una vera e propria persecuzione, tanto che i carabinieri di Bibbiena hanno proceduto in base al cosiddetto codice rosso.

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