L’avvocata Argia Di Donato, con la collega Valeria Montagna, il 23 agosto scorso, a piazza del Plebiscito a Napoli, ha dato vita all’evento #iononmicoprogliocchi per sensibilizzare i cittadini napoletani rispetto alle tristi e dolorose vicende che stanno affliggendo il popolo afghano, o meglio, delle donne afgane. L’iniziativa ha ottenuto un buon riscontro ispirando, si spera, iniziativa analoghe in altre città italiane: ‘Io e la collega Valeria Montagna abbiamo pensato che, dati gli ultimi accadimenti che hanno visto il popolo afghano vittima di immani barbarie, era giusto nonché opportuno lanciare un messaggio di solidarietà: la presa del Paese da parte dei talebani è un avvenimento pericoloso soprattutto per donne e bambini, atteso il fondamentalismo che li contraddistingue e considerate le rappresaglie che di lì a poco ci sarebbero state. E così è nato #iononmicoprogliocchi, iniziativa di solidarietà partita dai social e promossa in soli due giorni, per sensibilizzare l’intera cittadinanza a tali atrocità. Abbiamo invitato i napoletani a riunirsi in Piazza, alle donne abbiamo chiesto di indossare un burqa come le nostre sorelle afghane. L’obiettivo vero di #iononmicoprogliocchi era fare in modo che un gesto di solidarietà (noi donne dall’altra parte del mondo indossiamo il burqa – testimone di una condizione femminile complessa – perché in questo momento siamo tutte afghane) potesse giungere ad almeno una di quelle donne per farle sentire meno sole, a testimonianza di un Occidente nè sordo nè muto di fronte a tanta sciagura e in particolare alle scene strazianti e commoventi delle madri afghane che, separandosi dai propri figli per salvarli da una situazione di pericolo, chiedevano ai soldati di prendersene carico’.
Iniziativa lodevolissima ma non è questo il punto che ci spinge ancora a scrivere di questo evento. Il motivo è un altro:
Argia e Valeria concepirono l’iniziativa tenendo fuori, per libera scelta, la politica dall’iniziativa, ma lasciando la libertà a tutti i candidati a sindaco di manifestare all’evento. Alessandra Clemente e Gino Giammarino, con molti candidati al Consiglio comunale e ai Consigli di Munipalità di tutti gli schieramenti, furono presenti.
A valle di questa iniziativa giunse ad Argia una proposta di candidatura o, forse, più di una. Tralasciamo da quale schieramento provenisse, e se era diretta al Consiglio Comunale o ad un Consiglio di Municipalità.
Piazza del Plebiscito è il simbolo di Napoli in Italia e all’estero. La piazza vede da un lato la Basilica intitolata
a San Francesco da Paola, di fronte al Palazzo Reale. La Piazza del Plebiscito con i suoi 25mila metri quadrati
rappresenta una delle più ampie d’Italia. Tra la basilica e il Palazzo Reale spiccano le due statue equestri di
Carlo III di Borbone e di Ferdinando I. È comune che napoletani e turisti tentano di attraversare la piazza con gli occhi bendati. L’impresa vuole che una persona con gli occhi coperti tenti di percorrere i 170 metri che intercorrono tra la porta d’ingresso del Palazzo Reale e le statue equestri. Inutile dire che nessuno riesce a passare tra i cavalli.
In sintesi stavano proponendo ad Argia Di Donato di passare tra i cavalli, ovvero di rendersi disponibile ad essere un ‘riempitivo di lista’, promettendo un non so chi e un non so cosa. Quasi che l’avvocata non fosse edotta sulle candidature pilotate dall’inizio, che hanno una loro logica di provenienza e di destinazione. O che le sfuggisse che puoi essere accompagnata da un big politico che ti presenta e ti loda. Poi, quando si va via, ritorna dicendo: ‘Non è questo il mio candidato, che è…’.
Credo che la Di Donato abbia sorriso ricevendo la proposta e, memore della logica dei due cavalli, la abbia rifiutata e, di rimando, abbia creato una ‘non candidatura’, Uno slogan, una tessera di promozione #iononmicandido, un comitato non elettorale per dire: fai la tua parte, scegli il fare, #per Napoli, #elezioniamministrative2021.
L’iniziativa del ‘non comitato’ e della ‘non candidatura’ è sottilissima visto che vuole parlare ai cittadini spingendoli a non credere alle ingannevoli proposte politiche ma ad impegnarsi ‘interiormente’ e ‘praticamente’ per il bene della città, che è anche il bene del cittadino. Argia in questo è chiara: ‘Ritengo si siano presentate troppe persone senza alcun trascorso o esperienza sul piano politico, che non abbiano chiaro il significato di “fare politica”. Buoni propositi ma scarse idee, e nessuna capacità di tradurre in realtà tangibile i progetti utili ad una città abbandonata a se stessa. E’ necessaria una rivoluzione culturale su tutto il territorio e sono necessarie capacità e motivazione. Sono convinta che si possa fare politica anche senza candidarsi, impegnandosi per il miglioramento del proprio quartiere con azioni semplici e virtuose o semplicemente amando la città come casa propria e, quindi, comportandosi di conseguenza. In quest’ottica, ho lanciato sulla mia pagina Facebook #iononmicandido, invito/provocazione che ricordi a tutti che ognuno può e deve fare la propria parte per il cambiamento ed il miglioramento della propria città’.
Roberto Cristiano