Il senatore leghista Armando Siri risulta indagato a Milano per autoriciclaggio nell’inchiesta con al centro la concessione di due mutui ritenuti ‘anomali’ concessi dalla Banca Agricola di San Marino, il primo dei quali utilizzato per l’acquisto di una palazzina a Bresso, nel milanese. Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni in relazione al secondo mutuo presso la TF Holding srl e presso persone e società, anche a Verona, coinvolte nell’operazione.
Al centro dell’inchiesta coordinata dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, sulla quale c’è stretto riserbo, c’è la concessione da parte della Banca Agricola Commerciale di San Marino di due mutui senza il rispetto, questa è la ricostruzione, delle normali garanzie. Il primo prestito di 585 mila euro, già incasellato come ‘sospetto’ dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, in base all’ipotesi, è servito all’ex sottosegretario leghista per acquistare una palazzina per la figlia a Bresso, comune alle porte di Milano. L’altro prestito ritenuto ‘anomalo’ di 600 mila euro, come ha anticipato domenica scorsa L’Espresso, sarebbe stato concesso dalla medesima banca a beneficio di Tf holding, che oltre ad occuparsi della compravendita di immobili, gestisce due bar, uno dei quali nel mezzanino della Metropolitana milanese, stazione Rogoredo. A capo della società ci sono due persone tra cui Fiore Turchiarulo, che in passato si era candidato per il Partito Italia Nuova di cui Siri era presidente.
I due sarebbero stati presentati all’istituto di credito sammarinese da Marco Luca Perini, capo della segreteria del parlamentare in quota alla Lega e che risulta anche avere una porzione nell’immobile di Bresso al centro del primo filone dell’inchiesta milanese. Ed è proprio su questo secondo mutuo che sono in questi giorni i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano hanno effettuato una serie di perquisizioni anche a Verona.