An image grab taken from a video made available on the official web site of the Armenian Defence Ministry on September 27, 2020, allegedly shows destroying of Azeri military vehicles during clashes between Armenian separatists and Azerbaijan in the breakaway region of Nagorno-Karabakh. (Photo by Handout / various sources / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE - MANDATORY CREDIT "AFP PHOTO / Armenian Defence Ministry" - NO MARKETING NO ADVERTISING CAMPAIGNS - DISTRIBUTED AS A SERVICE TO CLIENTS --- NO ARCHIVE ---

Armenia-Azerbaigian: Ue, si cessino tutte le ostilità

Sul Nagorno-Karabakh “è urgente che si cessino tutte le ostilità. C’è un rischio di gravi conseguenze e di destabilizzazione di tutta la regione”. Così il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano, che sollecita “tutti gli attori della regione a contribuire a fermare il confronto armato. Nessuno può avere interesse” che si alimenti. E invitiamo “ad evitare interferenze dall’esterno.

Riesplode il conflitto del Nagorno Karabakh in un crescendo di violenza e tensione che rischia di allargarsi ben oltre le montagne della regione autonoma contesa e i confini dei due Stati nemici, Armenia e Azerbaigian, come ha già minacciato il premier di Erevan. La guerra congelata dal 1994 si è riaccesa improvvisamente la notte scorsa quando l’esercito azero ha bombardato le postazioni delle forze indipendentiste armene che avevano attaccato e poi ha lanciato una controffensiva. Immediatamente i separatisti armeni hanno proclamato la legge marziale e la “mobilitazione generale”. A distanza di qualche ora Armenia e Azerbaigian hanno fatto lo stesso.

“Il governo ha deciso di dichiarare la legge marziale e la mobilitazione generale”, ha scritto su Facebook il premier armeno Nikol Pashinyan. La presidenza azera, a sua volta, ha comunicato la proclamazione della legge marziale e il coprifuoco nella capitale Baku e in altre città. Assieme a quella delle armi, è iniziata subito anche la guerra della propaganda e delle accuse reciproche a colpi di comunicati e post sui social.

Incerto il numero delle vittime. Almeno 32 separatisti armeni sono stati uccisi, secondo una nota ufficiale. Almeno 15 soldati separatisti della regione del Nagorno-Karabakh sono stati uccisi oggi nei combattimenti con l’Azerbaigian, ha riferito il ministero della Difesa della provincia secessionista sostenuta dall’Armenia. Questo porta a 32 il totale dei soldati uccisi dall’inizio dei combattimenti, ieri mattina. Secondo quanto comunicato, sono morti anche cinque civili azerbaigiani e due civili armeni del Karabakh, portando il bilancio ufficiale delle vittime a 39. L’Azerbaigian non ha dato notizie sulle sue perdite militari.

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