Terremoto sul litorale laziale. Ieri, mercoledì 3 luglio, ad Aprilia, in provincia di Latina, la Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Roma ha disposto una maxi-operazione, condotta dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) e dai carabinieri dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari (gip) su richiesta della Procura. Di fatto, a 25 persone si contestano vari reati, dall’associazione mafiosa all’usura. Arrestato anche il sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi.
Alcune di queste sarebbero, secondo i militari, “gravemente indiziate” di far parte di “un’associazione mafiosa radicata ad Aprilia“.
Per i carabinieri, la cui indagine è iniziata nel marzo 2018, l’associazione mafiosa si sarebbe occupata di:
estorsione aggravata, rapina, lesioni e minacce utili a imporsi sul territorio e ottenere il sostentamento di affiliati detenuti;
usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari (di fatto, pizzo e usura);
detenzione e porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio;
acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici;
ostacolare il libero esercizio del voto.
Tra le 25 persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare c’è anche il sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, per il quale sono stati disposti i domiciliari.
Lanfranco Principi è stato eletto sindaco di Aprilia il 14 maggio 2023, sostenuto da una coalizione di centrodestra di cui facevano parte Fratelli d’Italia, Lega e alcune liste civiche.
In tutto, aveva ottenuto 13.816 voti al primo turno (46,82%) e 13.358 al secondo (52,89%).
Il partito che ne aveva raccolti di più, al secondo turno, era stato FdI: 4.077 (14,53%).
Quasi il doppio della lista Principi Sindaco, arrivata a 2.184 (7,79%), davanti alla Lega di Salvini (1.954 voti, 6,97%).
Lanfranco Principi è nato il 6 gennaio 1964 ad Aprilia (Latina). Prima di essere sindaco, era stato vicesindaco nel comune che gli ha dato i natali (nominato nel 2018), sotto la giunta di Antonio Terra. Dal 2018 al 2022 è stato inoltre assessore con delega alle Finanze, Tributi, Personale, Affari Generali e alle Aziende Partecipate.
Nell’inchiesta è indagato anche Antonio Terra, anche se non è tra i 25 destinatari della misura cautelare. L’inchiesta è partita dalle indagini sulla famiglia Gangemi, rimasta coinvolta in alcune inchieste per estorsioni con metodo mafioso.
Parliamo di una indagine avviata nel marzo 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro Operativo di Roma con il supporto, dall’ottobre dello stesso anno, del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia, con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, che ha permesso di raccogliere «elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza di una associazione mafiosa, operante nel territorio di Aprilia e comuni limitrofi avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, avente come finalità quella di commettere più delitti». Si va dal traffico di sostanza stupefacente all’estorsione aggravata, rapine, lesioni e minacce «utili ad imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti».
Dagli accertamenti sono emersi episodi di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori di Aprilia «per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari». Gli affiliati sono accusati anche di detenzione e porto di armi che servivano «alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio».
L’obiettivo era «acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici, di ostacolare il libero esercizio del voto».
«Unitamente alle misure cautelari personali, eseguite nei confronti di indagati per i quali vige il principio di presunzione di innocenza – spiega la nota della Dia – venivano disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari misure cautelari reali e sono in corso anche numerose perquisizioni».