Arresti per sequestro di persona, scopo era ottenere “pizzo”

Un sequestro di persona messo in atto allo scopo di costringere la vittima a pagare il “pizzo”. E’ quanto e’ emerso dall’indagine condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento della Dda diretta dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, che ha portato stamattina all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate di sequestro di persona e tentata estorsione, aggravati dalle modalita’ mafiose. I fatti, accaduti a Reggio Calabria, risalgono al 30 dicembre scorso.

Vittima del sequestro e’ stato l’esercente di una pizzeria, sequestrato poco dopo che era uscito dal suo locale insieme alla convivente. L’uomo, che era alla guida della propria auto, sotto la minaccia delle armi, e’ stato prelevato con la forza, caricato su un’altra vettura e tenuto in ostaggio per alcune ore. L’uomo e’ stato rilasciato con la condizione che avrebbe provveduto a sborsare in tempi ristretti una consistente somma di denaro. Il piano degli organizzatori ed esecutori del sequestro e’ pero’ saltato grazie alla tempestiva segnalazione alla Polizia dell’avvenuto rapimento da parte della convivente della vittima. Le indagini che ne sono scaturite hanno consentito di ricostruire in breve tempo il quadro completo delle responsabilita’ relative al sequestro, con l’emissione delle sette ordinanze di custodia cautelare in carcere da parte del Gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica. I sette arrestati, tra l’altro, sarebbero contigui ad ambienti della ‘ndrangheta.

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