Una immagine di Alberto Maria Genovese. Prima le avrebbe fatto assumere cocaina e ketamina e poi l'avrebbe violentata. Con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una 18enne, detenzione e cessione di stupefacente, sequestro di persona e lesioni, Alberto Maria Genovese, l'imprenditore che ha fondato la start-up assicurativa Facile.it, poi ceduta nel 2014, è stato fermato nella notte tra venerdì e sabato dalla polizia. L'imprenditore 43enne, secondo la ricostruzione, avrebbe violentato la giovane a una festa privata a casa sua, nel cuore di Milano, lo scorso 12 ottobre. +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Arresto di Genovese, ascoltati testimoni sulle feste

Sono in corso in queste ore, e proseguiranno anche nei prossimi giorni, le audizioni, da parte di investigatori e inquirenti, di persone presenti alle feste di Alberto Genovese. Tra i testimoni ragazze e persone dell’entourage dell’imprenditore finito in carcere venerdì scorso per aver stuprato una 18enne in un festino a base di droga il 10 ottobre.

Verifiche anche sulla persona che in alcune testimonianze era indicato come il “braccio destro” dell’imprenditore. E ci sarà presto uno scambio di atti tra le Procure di Milano e Bologna dopo che sono emersi collegamenti tra l’indagine milanese e quella emiliana chiamata ‘Villa Inferno’.

Da quanto si è saputo, dopo le testimonianze che sono già confluite negli atti che hanno portato in carcere Genovese, inquirenti e investigatori hanno iniziato un nuovo giro di audizioni convocando persone presenti ai festini nell’attico di lusso dell’imprenditore del web. Audizioni che andranno avanti anche nei prossimi giorni. Tra le verifiche in corso quelle sul cosiddetto ‘braccio destro’ di Genovese, che risulterebbe anche socio di alcune società. La 18enne, che fece denuncia da minorenne sui party a base di sesso e droga a Bologna e che hanno portato ad arresti a settembre, aveva raccontato agli investigatori milanesi che quando arrivò nell’appartamento nel pomeriggio del 10 ottobre “c’erano circa 15 persone”, tra cui Genovese, il ‘braccio destro’ “e poi “un loro amico in comune”. Gli inquirenti milanesi sono interessati a studiare anche gli atti dell’inchiesta bolognese perché potrebbero emergere altri collegamenti. Una delle ragazze, presente anche ad un’altra festa a metà settembre, ha raccontato che il 10 ottobre “c’era della droga  ad un certo punto, c’erano due piatti a disposizione per tutti”. E che li portò “vicino al bar” proprio il ‘braccio destro’.

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