Verrà sentito sabato pomeriggio Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita indagato per l’ammanco da oltre 25 milioni di euro dalle casse del partito. L’interrogatorio si svolgerà a partire dalle 14, nel carcere di Regina Coeli, davanti al Gip Simonetta D’Alessandro, lo stesso giudice che il 3 maggio scorso aveva emesso l’ordinanza di custodia a cui ieri l’assemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera. I difensori del parlamentare, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, oggi hanno di nuovo incontrato i magistrati inquirenti.
“Mi sono assunto le mie responsabilità, anche se non ho detto tutto quello che volevo dire. Ci sono ancora approfondimenti da fare. E ora, data l’evidenza, sono a disposizione dei magistrati ancora più di prima. Continuo ad avere fiducia nella giustizia. Non c’è solo un giudice a Berlino, c’è un giudice anche a Roma. Si è giocata una partita più ampia, una partita politica. Hanno voluto farmi arrestare? Faremo i conti anche con questo”.E’ quanto ha dichiararo Lusi in un’intervista al Messaggero.
““un capro espiatorio usato per appagare la stagione dell’antipolitica”, ha escluso le dimissioni da senatore: “Aspettiamo di vedere come va a finire. Per rispondere con una battuta: io avrei scommesso otto viaggi alle Bahamas che non mi sarei ritrovato una misura d’arresto, mai l’avrei immaginato. Non intendo assolutamente dimettermi”.
L’arresto di Lusi, è stato votato ieri dal Senato con 155 sì, 13 no e un astenuto.
“Sono una persona che sta vivendo un incubo”, ha commentato a caldo l’ex tesoriere. “Con il voto segreto si mandano in galera i senatori senza che abbiano ucciso nessuno”, ha aggiunto. Poi, a proposito del suo ex leader: “Ho notato che il senatore Bianco ha votato: almeno Rutelli non ha votato, ha avuto la decenza di non votare”.
Grillo: “Lusi parli, o sarà nuovo Sindona”. “I nomi sono già stati fatti, Renzi, Letta (il nipote), Rosy Bindi, Rutelli, Fioroni e Franceschini. I giudici accerteranno l’eventuale esistenza di reati”, sottolinea il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Che offre un consiglio al senatore arrestato: “Angry Lusi parli, lo faccia al più presto senza tralasciare alcun dettaglio. Pisciotta e Sindona, e forse anche Don Verzé, insegnano che un caffè corretto in carcere non manca mai”.