Il Bonus retrofit chiarisce ulteriormente come le auto elettriche non siano il futuro, bensì il presente. Per quanto permangano dei forti dubbi, come sul fronte della produzione e dello smaltimento delle batterie, e i costi d’acquisto siano generalmente elevati, questa motorizzazione rappresenta la prima grande risposta dell’Unione europea all’inquinamento causato dalla viabilità.
Abbiamo sottolineato come nella maggior parte dei casi il listino prezzi delle auto elettriche sia alquanto elevato, ed ecco quindi il Bonus retrofit per riconvertire le auto a benzina in elettriche, ottenendo un contributo economico dal governo.
Cos’è il Bonus retrofit
In passato in molti hanno modificato la propria vettura, aggiungendo ad esempio un impianto GPL e risparmiando enormemente sul carburante, senza dover acquistare una nuova auto. Oggi il discorso non è differente e si offre la chance di convertire la propria vettura all’elettrico.
Il Bonus retrofit offre un contributo economico nella sostituzione del motore endotermico originale. Si tratta di una totale riqualificazione di un veicolo, che diventa economicamente sostenibile grazie al contributo previsto dalla Legge di bilancio 2022.
Un passo importante nell’ampio progetto di decarbonizzazione del sistema dei trasporti, con il Bonus retrofit che mette a disposizione dei singoli richiedenti un contributo economico massimo di 3500 euro.
Nello specifico l’aiuto offerto dal governo prevede di contribuire alla copertura del 60% della spesa sostenuta per la riqualificazione del proprio veicolo ma, avendo un tetto, la percentuale indicata non è sempre rispettata.
In media, infatti, il prezzo per questo tipo di intervento, che mira a rimuovere il motore endotermico e sostituirlo con uno elettrico, ha un costo di 6mila euro, circa, per le piccole vetture come le utilitarie. Una spesa che sale fino a un massimo di 30mila euro, circa, per i mezzi di grandi dimensioni.
Altro aiuto è rappresentato dalla copertura del 60% delle spese che riguardano l’imposta di bollo per l’iscrizione al PRA e l’imposta provinciale di trascrizione.
Bonus retrofit: chi può richiederlo e come
Il primo elemento di cui tener conto per ottenere il Bonus retrofit è la data in cui l’intervento di riconversione è stato effettuato. Si torna indietro nel tempo fino al 10 novembre 2021 (considerando l’entrata in vigore della legge numero 156 il 9 novembre 2021).
Possono richiedere il contributo del governo tutti i proprietari di veicoli con motore a combustione che hanno riconvertito il proprio mezzo entro il 31 dicembre 2022. Ecco i mezzi, per trasporto persone e merci, inseriti nell’elenco ministeriale:
- Tutti i veicoli rientranti nella categoria M1, destinati al trasporto di persone, con un massimo di 8 posti a sedere, eccezion fatta per il sedile del conducente;
- Tutti i veicoli delle categorie M2 e M3, destinati al trasporto di persone, con più di otto posti a sedere, oltre al sedile del conducente;
- Tutti i furgoni adibiti al trasporto merci, rientranti nella categoria N1, con una massa non superiore a 3,5 tonnellate.
Chiunque volesse accedere al Bonus retrofit potrà presentare domanda all’indirizzo retrofit.consap.it. Si richiederà accesso tramite SPID, indicando tutti i dati richiesti, da quelli anagrafici alla targa e categoria del veicolo, dalla data della riconversione all’IBAN bancario.
Sarà infine necessario allegare la fattura della spesa effettuata, il documento unico di circolazione, la quietanza di pagamento effettuata in maniera tracciabile e le ricevute di spese per iscrizione al PRA e IPT.