Nicola Zingaretti prepara la fase due nel Pd: dopo il buon risultato elettorale alle Europee, il segretario ha un in mente un piano per riorganizzare il partito e la classe dirigente dem. Soprattutto al Sud, dove i renziani sono ancora vivi e vegeti.
Volti e aria nuova promette Zingaretti. Ill riferimento è soprattutto ai notabilati meridionali che ancora tengono in ostaggio il partito in territori più o meno vasti. Zingaretti non li cita direttamente, ma non si può non pensare ai recenti casi giudiziari di Umbria e Calabria, ma anche alla Campania di Vincenzo De Luca, alla Puglia di Michele Emiliano o alla Sicilia del segretario Davide Faraone.
E infatti, i renziani strabuzzano gli occhi: “In molti casi, si tratta di alcuni dei pochi posti in cui vinciamo, che vuole fare, perdere anche quelli?”, confida uno di loro. Per Zingaretti, invece, “serve una vera e propria rivoluzione organizzativa”. E lui ha già in mente una road map, che inizierà subito dopo i ballottaggi, quando completerà il gruppo dirigente, con la nomina degli altri componenti della segreteria.
Quindi partirà quella che chiama la Costituente delle idee, un modo per coinvolgere la base e i cittadini (sia con incontri fisici, sia on line) nell’elaborazione del Piano per l’Italia, che costituirà la base di una proposta programmatica che sarà presentata tra ottobre e novembre, in un grande evento nazionale organizzato per l’occasione.
“Credo che avremo abbastanza presto la crisi che trascinera’ il paese alle elezioni” perche’ la Lega vuole “incassare il consenso maturato alle elezioni” europee, dice Nicola Zingaretti alla direzione del Pd. Si tratta di un appuntamento che “non possiamo farci arrivare addosso impreparati.
Dobbiamo agire da subito come se la crisi potesse arrivare nei prossimi mesi”, spiega. “Ritengo possibile che la Lega usera’ ancora i Cinque Stelle facendo consumare la loro crisi. Ma si andra’ alla crisi di governo, non credo vorra’ farsi rappresentare ancora per molto tempo da questa compagine di governo. Non possiamo farci trovare impreparati”, dice Nicola Zingaretti al Pd. Per quanto riguarda il M5S, aggiunge il segretario dem, aggiunge: “Non penso che la deriva dei Cinque stelle si fermi qui. Non vedo un gruppo dirigente all’altezza, quello che mi sembra prevalga in queste ore e’ solo la paura”.