Si sblocca l’erogazione della terza rata del Pnrr, la Commissione europea e l’esecutivo italiano hanno infatti raggiunto l’intesa per incassare 18,5 miliardi di euro. Non sono i 19 miliardi inizialmente previsti perché l’obiettivo della realizzazione di 7.500 posti letto per studenti universitari – che teneva bloccato il via libera – è stato spostato alla quarta rata. Risulta quindi che i 54 obiettivi siano pienamente rispettati. I 500 milioni di euro che mancano nella terza rata non saranno persi, bensì trasferiti come target nella quarta rata che passa da 16 a 16,5 miliardi, confermando quindi l’obiettivo di incassare 35 miliardi nel 2023.
«In accordo con la Commissione, le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 – spiega in una nota Palazzo Chigi, al termine della cabina di regia sul Pnrr – con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevederà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero».
Da Bruxelles arriva la conferma a stretto giro, sottolineando «la collaborazione molto costruttiva tra la Commissione e le autorità italiane».
«Purtroppo arriveranno 500 milioni in meno – lamenta la segretaria Pd Elly Schlein – proprio quelli destinati all’emergenza abitativa che colpisce le studentesse e gli studenti che hanno protestato in questi mesi nelle tende, perché quando si colpisce il diritto all’abitare si colpisce anche il loro diritto costituzionale allo studio. Noi continueremo a lottare per questa parte di investimenti sugli studentati”, afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, che però è costretta ad ammettere che è un «bene che finalmente arrivi la terza rata».