Il Governo stanzia 650 milioni di euro per il 2022, assicurando la copertura fino al 2024. Coinvolti diversi tipi di vetture, dalle elettriche alle Euro 6
Il Governo è al lavoro sul nuovo programma di ecoincentivi auto, che dovrebbe essere incluso nel Dpcm atteso nella prima metà della prossima settimana. Per finanziare il pacchetto di aiuti sono stati stanziati 650 milioni di euro, una somma inferiore agli 800 milioni annunciati il 18 febbraio. Dall’altro lato è stata però assicurata la copertura anche per il 2023 e il 2024.
Gli incentivi riguarderanno varie tipologie di veicoli, dalle auto elettriche alle Euro 6 e alle moto a propulsore termico ed elettrico, differenziandosi a livello di importi (qui potete trovare la nuova classifica delle auto che consumano meno). E con una sgradita sorpresa per le flotte aziendali.
Fondi tagliati: cosa è cambiato da febbraio
Dopo settimane di confronto a livello istituzionale, il piano di incentivi auto per il 2022 giunge alle soglie dell’ufficializzazione in una veste decisamente nuova. Da un lato esce ridimensionato dal punto di vista dei fondi. Dagli 800 milioni di euro annunciati il 18 febbraio, come parte del decreto Energia n. 17, si è passati dapprima a 700 e infine ai definitivi 650 milioni.
Dall’altro lato, però, il Ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giancarlo Giorgetti riesce a portare a casa l’estensione dei finanziamenti. In questo modo saranno garantiti 650 milioni di euro all’anno per tre anni, dal 2022 al 2024 compreso.
Quando parte il bonus e come richiederlo
Sulle tempistiche effettive regna ancora incertezza. Resta infatti da capire da quando sarà possibile usufruire dei nuovi incentivi statali. Ciò che è certo è che il via libera non sarà immediato. Bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per accedere alla piattaforma informatica che consentirà la prenotazione dei bonus alle concessionarie. Si può dunque ipotizzare una piena operatività agli inizi di maggio.
Per quanto riguarda le procedure, non vi saranno novità rispetto al passato. La piattaforma che consentirà la prenotazione degli incentivi da parte delle concessionarie è la stessa già utilizzata nel 2020 e nel 2021. Una volta che saranno i bonus saranno disponibili, basterà prenotarsi sull’apposita piattaforma del Ministero dello Sviluppo economico.
Dalle auto alle moto: a chi spetta l’incentivo
Le novità sui beneficiari degli incentivi non mancano. Gli aiuti di Stato riguarderanno auto elettriche, ibride ed Euro 6 e saranno ridotti se non ci sarà la rottamazione. Non saranno invece interessate le flotte aziendali: una decisione questa che, secondo gli analisti, produrrà un impatto negativo sulla domanda (qui abbiamo elencato i modelli ammessi agli sconti per il 2022).
Sono previsti sconti anche per car sharing e per le moto con rottamazione obbligatoria. Il primo caso rappresenta un’eccezione al “no” all’accesso agli incentivi per le aziende. Per quanto riguarda invece le moto, la bozza del Dpcm parlerebbe di un contributo fino a 2.500 euro in caso di rottamazione. Nel caso di moto elettriche, l’agevolazione sale a 3mila euro senza rottamazione e a 4mila euro con rottamazione.
Il nodo emissioni: previste tre fasce
L’accordo siglato dal ministro Giorgetti ha mantenuto intatta la formula di agevolazione precedente. Continua dunque il sistema di divisioni in fasce relative alle emissioni di CO2 (qui abbiamo parlato degli incentivi auto legati alle fasce di emissioni di anidride carbonica).
Nella fascia tra 0 e 20 g/km di CO2, che include le auto elettriche, l’incentivo previsto è di 3mila euro. L’importo sale a 5mila euro nel caso di rottamazione contestuale di un veicolo inferiore alla classe Euro 6. Il bonus è comunque applicabile a una nuova vettura con prezzo massimo di 35mila euro, Iva esclusa.
Nella fascia tra 21 e 60 g/km di CO2, quella delle ibride plug-in, l’incentivo dovrebbe essere pari 2mila euro, che salgono a 4mila in caso di rottamazione. Il limite è stabilito a 45mila euro di listino.
Nella fascia tra 61 e 135 g/km di CO2, ovvero le full hybrid e i modelli con motorizzazione benzina o diesel a basso impatto ambientale, la previsione è quella di un incentivo di 2mila euro. Il tutto esclusivamente in caso di rottamazione, con limite di prezzo a quota 30mila euro.
Resta ora da vedere come verranno effettivamente distribuiti i fondi per sostenere gli incentivi per ogni singola fascia. Nella bozza del decreto si legge che il gruppo di auto più diffuse, il 61-135 g/km, vedrà scendere fino al 2024 il plafond dai 170 milioni iniziali ai 120 milioni finali. Al centro dell’iniziativa del Governo rimane dunque il sostegno crescente alle elettriche e alle ibride plug-in.