PROFEZIE “falcerete veli tristi”
Omaggio ai Sette Fratelli Cervi – istallazione
A cura di Luciano Bolzoni
Finissage
Proseguono presso gli spazi espositivi di Art Marginem, a Milano, “I Giovedì d’Arte”. Il lavoro proposto si sviluppa all’interno del progetto “La Storia Dipinta” su cui Biondo sta ormai lavorando da anni. L’intento del progetto è quello di ibridare l’evento percettivo con un esercizio di memoria collettiva, ponendo la storia al centro dell’opera; fatti ed eventi che trasformano i dipinti in una sorta di Almanacco Storico.
Scrive Luciano Bolzoni nella presentazione: ”Tutto ciò che conta è la memoria, il fermarsi del tempo, il fermarsi a ricordare, l’impegno a non dimenticare e a non dimenticarsi, questo sembra dirci il nuovo lavoro di Francesco Biondo, un impegno pittorico che perentoriamente pare non lasciare vie di fuga a una memoria distratta dai fumi orrendi di un’incomprensibile contemporaneità.
Il pensiero non svanisce se lo ricordiamo così come le azioni e i gesti che di quotidiano non avranno nulla se li estirpiamo dai nostri calendari: qui sta il lavoro dell’artista.
Osservando il lavoro di Francesco, cercando di capire quanta arte sia contenuta nel suo lucidissimo pensiero sociale e politico (e non solo viceversa) non si può sfuggire da una sua definizione di “quadro” quale ritaglio di vita, di spazio, di tempo; questa la sua riflessione: “Un quadro è una porzione di spazio, così come la data è una porzione di tempo. Una finestra, un ritaglio. Ma un quadro è anche uno spazio senza fine. Così come una data è un tempo senza fine”.
Il tempo non è solo un fatto determinato dalla fisica degli eventi.
Il tempo risolve sé stesso lasciando dietro di sé tutte gli accadimenti e le stasi dell’esistenza umana o animale, delle cose, del paesaggio, insomma di tutto. Oggi Francesco Biondo ci consegna un nuovo lavoro che individua nei propri soggetti la capacità di farsi storia da non dimenticare, monito, ammonimento ricordo”.
Sette i pannelli esposti, come sette i fratelli Cervi. Sette di casa, di letto, di sangue.
Assemblati e disarticolati. Per uno sguardo a cui è richiesto di assecondare cambi di direzione, prospettive multiple. I pannelli pittorici sono esposti secondo una sequenzialità in sospensione. Appoggi precari, a ricordare come sono precariamente stabili (o stabilmente precarie) le relazioni tra gli esseri umani.
L’impatto cromatico, poi, è un viaggio a prevalenza purpurea. Rossi passione. Sangue. Vita e morte, insieme. Le soluzioni formali delle scelte compositive sono tagli di spazi in spazi ritagliati. I blu a contrappunto.
Viscere e mari, magma e cieli. Inferni e paradisi. Metafora di morte. I fratelli Cervi, morti, fucilati, per rappresaglia, nel dicembre del quarantatré. Partigiani.
Ad aggiungere valore estetico ed emotivo questa volta sono frammenti di rame ossidato, ritagliato. Forme sfrangiate, taglienti, a ricordare il lavoro, ma anche il dolore.
Come porta voci del racconto, Biondo sceglie sette figure, eteree. Memorie e tracce di vissuti. Sono veli di statuette votive filiformi che accennano passi di danza, sono silouettes etrusche svuotate di materia, sono profili di giacomettiana memoria private del peso della passione, della sofferenza, delle cose della vita. Sette visionari profeti in uno spazio che si fa profezia.
“Profezie” è il titolo del lavoro esposto. Dove anche la profezia diventa un esercizio di memoria, dove il paradosso temporale ha ragion d’essere soltanto in apparenza. A mescolare passato e futuro. A sovrapporre ciò che è stato e ciò che sarà. “Dopo un raccolto ne viene un’altro” – ci ricorda sempre papà Cervi. Ma il monito è che il futuro va comunque preparato…
Profezie giocate attraverso l’ambiguità del linguaggio oracolare, dove il sottotitolo “falcerete veli tristi” è anagramma de “I sette fratelli Cervi” e le due quartine esplicative sono un esercizio di chiaroveggenza retroattiva.
Sette di casa, di letto, di sangue. Di Alcide.
Campi Rossi, il podere. A CampéSen, il comune.
L’ULTIMO ventotto del quaranta e qualcosa,
si sporca di rosso, di rappresaglia.
Che a tradir penserà l’Aschenco.
Che a far giustizia penseranno i compagni.
Le sette stelle dell’orsa, tra i rami di quercia spezzati,
di Marino, che sul retro l’Alcide impresse.
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Art Marginem e ArtIcon presentano:
FRANCESCO BIONDO
PROFEZIE “falcerete veli tristi”
ART MARGINEM CONCEPT ROOM – Via Tobagi 13 (angolo via Olgiati) – Milano
4 – 18 maggio 2023 – ingresso libero (orari apertura 10-13; 15-19)
Finissage: 18 maggio 2023 dalle ore 18.30
Interverrà: GIOVANNI LEVANTI
Reading: ROMANA PALOMBA e PATRIZIA GRIONI
Per informazioni ed appuntamenti: 329.1231064 – 329.2061102 – artmarginem@hotmail.com
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