La decisione assunta qualche giorno fa dal governo di far slittare di ulteriori due mesi (dal 31 marzo al 31 maggio 2023) il cronoprogramma degli investimenti Pnrr per asili nido e scuole dell’infanzia, preoccupa Federcepicostruzioni, che lancia l’allarme: occorre correre ai ripari con urgenza e metter mano seriamente ai problemi che, da ormai un anno, condizionano l’attuazione degli investimenti rendendo difficoltosa l’apertura dei cantieri.
In bilico c’è uno degli obiettivi strategici del Pnrr: avvicinare l’Italia alla media Ue per servizi all’infanzia e alle famiglie.
Nell’anno scolastico 2017/2018 i posti a disposizione negli asili nido erano circa 355 mila, di cui il 51% pubblici e il 49% privati. Il tasso di copertura della fascia 0-2 anni in Italia è pari al 24,7%, ben al di sotto di quello che l’Unione Europea aveva raccomandato di raggiungere entro il 2010 (33%).
Ma la media nazionale nasconde ancor più gravi eterogeneità regionali, con Centro-Nord e Sardegna con una media valori attorno al 30%, aree (Valle d’Aosta, Umbria, Emilia-Romagna, Toscana) che addirittura superano l’obiettivo europeo, e Sud e Sicilia in cui il tasso medio di copertura crolla fino a poco più del 10%.
Il filone di intervento del Pnrr dedicato ad asili nido e scuole dell’infanzia vale 4,6 miliardi e punta a finanziare 2.189 interventi: le graduatorie sono state pubblicate il 16 agosto scorso (333 scuole dell’infanzia e 1.857 fra asili nido e poli); altri 381 progetti sono stati finanziati per 700 milioni con risorse nazionali.
Dopo la pubblicazione delle graduatorie, però, c’è stata una lunga stasi, fatta di attese burocratiche (per i ritardi nella registrazione in Corte dei conti), supplementi di istruttoria ma anche forti perplessità delle amministrazioni locali.
Soltanto a metà ottobre i Comuni hanno ricevuto dal Ministero le proposte per gli accordi di concessione: proposte che molti amministratori esitano a firmare proprio per gli obblighi e le responsabilità accessorie. A partire dal fatto che nulla viene previsto (e finanziato) a copertura dei costi (di personale e manutenzione) legati alle nuove strutture da realizzare.
“Occorre metter mano seriamente ai problemi che, da ormai un anno, condizionano il cronoprogramma e rendono difficoltoso l’utilizzo di queste risorse, impedendo l’avvio dei cantieri” commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi. “Auspichiamo pertanto uno scatto di responsabilità del governo che aiuti a superare le forti perplessità delle amministrazioni locali: nuovi asili nido, nuove scuole dell’infanzia, equivalgono a sgravare le famiglie, incentivarne la serenità e quindi liberare energie positive per la società e per il lavoro. Puntare sull’infanzia, sui bambini, sulle future generazioni, è un investimento positivo a prescindere: auspichiamo quindi interventi concreti e risolutivi affinché i tanti progetti per asili nido e scuole dell’infanzia, soprattutto al sud, si tramutino quanto prima in cantieri aperti”