Chiedono dignità, nessuna strumentalizzazione politica e la massima attenzione da parte del governo. A Verona c’è stato presidio degli agricoltori davanti a Fieragricola. Per ragioni di sicurezza le autorità vietarono ai manifestanti di arrivare in corteo con tutti i trattori, limitando il presidio davanti alla fiera a soli cinque mezzi agricoli.
Appena arrivato per l’inaugurazione, il ministro delle Risorse agricole, Francesco Lollobrigida, che fin dai primi vagiti di protesta si è mostrato solidale con le rivendicazioni, si intrattiene con il gruppo di manifestanti per ascoltare le loro richieste. E si dice disponibile a incontrare una delegazione dopo l’inaugurazione. ‘Bene, l’incontro è andato molto bene’, dice il ministro entrando nel quartiere di Fieragricola dopo aver parlato a lungo con i rappresentanti del movimento dei trattori. ‘Non ci devono essere agricoltori contro agricoltori’, ha poi ammonito i manifestanti.
Noi – dicono gli agricoltori in protesta – vogliamo che fate approvare la legge sui costi di produzione. C’è una forbice dei prezzi che ci fa chiudere mentre altri stanno guadagnando. Noi non abbiamo un partito preso – chiarisce un portavoce – non vogliamo essere strumentalizzati dalla politica, vogliamo solo la dignità. Questa è la nostra richiesta signor ministro. Siamo qua perché siamo stati traditi dalle principali organizzazioni di categoria. Siamo qua per difenderci perché non è possibile dire che non ci sono problemi, in Italia non ci saranno manifestazioni e invece ora l’Italia è invasa dai trattori.
La linea del governo Meloni a Bruxelles è chiara, tanto che la protesta in Italia ha caratteristiche ben diverse da quelle in altri paesi e non mostra segnali anti-governativi. Una linea ribadita dal ministro Lollobrigida in un post su Facebook: ‘Agricoltori, allevatori e pescatori sono i primi ambientalisti. Per questo, dal primo giorno il governo è andato in Europa per denunciare le politiche green ideologiche. Che negli anni hanno messo in ginocchio la nostra agricoltura, considerando la sostenibilità ambientale prevalente sulla sostenibilità economica e sociale. È tempo di una svolta netta in Ueì.
Il movimento degli agricoltori, che in questi giorni stanno protestando in varie città italiane con i trattori, punta in alto. In una nota si chiede un vertice con i ministri interessati, a partire da Lollobrigida, alla presenza della premier Meloni e della Commissione europea, ‘nella persona della presidente Ursula Von Der Leyen. Stiamo affrontando con grande attenzione e consapevolezza le numerose manifestazioni spontanee degli agricoltori dei Comitati liberi in tutta Italia. Il coordinamento Riscatto Agricolo – conclude la nota – sostiene le richieste e condivide la necessità di accelerare i tempi’. Tra le richieste un nuovo piano agricolo che garantisca la biodiversità e tuteli le migliaia di prodotti unici. ‘Non servono più deroghe o proroghe di leggi sbagliate, ma serve un nuovo piano agricolo. Solamente l’unione delle differenze nelle differenze potrà ricostruire la dignità agricola europea’.
Agricoltori in rivolta in mezza Europa: con un documento FdI fa chiarezza sulle rivendicazioni in Italia e smantella possibili letture in chiave anti-governativa del fenomeno. Le proteste? Sono contro la Ue e non contro il governo, afferma la nota informativa diffusa che, contestualmente, spiega diversità dei contesti e delle mobilitazioni in campo. Dunque, dopo Francia, Germania e Paesi Bassi la protesta degli agricoltori nei confronti della burocrazia europea è arrivata anche in Italia. Un fenomeno a cui Palazzo Chigi e il partito della premier Giorgia Meloni guardano con attenzione, come dimostra appunto l’ultima nota informativa a cura dell’ufficio studi di FdI, dedicata proprio alla mobilitazione degli agricoltori contro il caro carburante e soprattutto contro il nuovo Green Deal europeo.
Il documento di FdI fa chiarezza sulla mobilitazione degli agricoltori: proteste contro Ue e non contro il governo
La protesta, si legge nel documento ‘ha assunto diverse sfumature a seconda dei Paesi’. Ma mentre in Germania e Francia queste manifestazioni ‘si sono trasformate in mobilitazioni anti-governative, appoggiate dai partiti nazionalisti (Afd in Germania, Rassemblement National in Francia)’, in Italia ‘questa componente è pressoché assente’, osserva FdI, anche perché ‘il governo italiano è stato sin dall’inizio particolarmente sensibile alle rivendicazioni del comparto, schierandosi contro l’approccio ideologico alla transizione verde’.
La nota informativa di FdI cita il diverso trattamento riservato dagli agricoltori al ministro italiano dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e al ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, del partito liberale: ad Avezzano, in Abruzzo, Lollobrigida ha rivendicato che l’Italia ‘è stato il primo Paese a vietare la carne sintetica’, ed ‘è stato applaudito dai manifestanti’. Mentre durante la manifestazione dei trattori a Berlino Lindner ‘è stato duramente contestato’.
Segue poi l’elenco dei principali provvedimenti adottati dal governo in materia di agricoltura: dai benefici sul carburante agricolo, al già citato stop alla carne sintetica. Dal no dell’Italia alla direttiva sugli imballaggi ‘che indebolisce il modello del riciclo’, al raddoppio dei fondi del Pnrr per le filiere agricole. Passando per il via libera del governo all’intervento delle regioni ‘per ridurre la popolazione dei cinghiali’, quando ‘il suo eccesso è dannoso per agricoltura o sanità pubblica’.
Intanto la protesta degli agricoltori prosegue e non mancano le tensioni. Come accaduto al casello autostradale di Orte sulla A1, dove i manifestanti si sono radunati con alcuni trattori, un blitz impedito dall’intervento delle forze dell’ordine. In un comunicato FdI ha stigmatizzato ‘gli sgradevoli episodi’ verificatisi nel corso della protesta. Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Ambiente della Camera. Il capogruppo di FdI alla Regione Lazio Daniele Sabatini. E la presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio, Valentina Paterna, pur riconoscendo ‘l’importanza delle preoccupazioni degli agricoltori’ hanno condannato ‘senza riserve le azioni di violenza, come il bruciare delle bandiere delle associazioni di categoria con Coldiretti’. Infine, gli esponenti di FdI hanno invitato gli agricoltori ‘a perseguire il dialogo costruttivo per far valere le loro legittime istanze’.
La protesta degli agricoltori approda a Bruxelles: un migliaio di trattori ha bloccato dalle prime ore della mattina diverse strade della città, quasi cingendo d’assedio il quartiere europeo, dove sono attesi i leader Ue per il Consiglio europeo straordinario che ha all’ordine del giorno la questione ucraina. Hanno appiccato alcuni roghi con legna e pneumatici.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all’Europa Building per il Consiglio europeo straordinario. Sono state ore di tensione quelle che hanno visto gli agricoltori ribellarsi ai diktat Ue: hanno lanciato bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo all’ingresso principale situato a Place de Luxembourg. Qui la polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo tutto il perimetro, ha azionato gli idranti. I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all’Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di ‘Senza agricoltori non c’è agricoltura’.
Abbattuta dai manifestanti una delle sculture storiche presenti a Place du Luxembourg, risalente al 1872, davanti alla sede del Parlamento europeo. La statua fa parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell’industria siderurgica e della ferrovia in Belgio.
C’è chi cerca di cavalcarne la protesta, in Italia come nel resto d’Europa, mettendo nel mirino l’Unione europea e il suo Green Deal. Ma gli agricoltori che hanno tolto i trattori dai campi per metterli in strada e nelle piazze di mezzo continente portano avanti una protesta causata da diversi fattori, non solo dalla contrarietà verso le nuove norme europee strumentalizzata da certe forze politiche.
Giorgia Meloni commenta le proteste degli agricoltori europei a Bruxelles: ‘La politica Ue sull’agricoltura va cambiata e penso si sia sbagliato molto a livello Ue su agenda verde e agricoltura. Serve un approccio diverso, non ideologico, ma il cambio di direzione può arrivare dopo elezioni europee di inizio giugno’. Al termine dei lavori del vertice straordinario del Consiglio europeo, Meloni ricorda che ‘sono la leader politica di un partito che ha votato contro molte parti dell’agenda di sostenibilità, proprio per l’impostazione ideologica dell’agenda politica della Commissione Ue.
‘Avendo certezza che il nostro impegno sia in loro favore non ho alcun timore a incontrarli personalmente, quindi anche senza avvertire e me ne scuso, le forze dell’ordine, ho scelto di non fare incontri blindati protetti con agricoltori selezionati ma di affrontare quelli che erano in piazza senza sapere chi fossero, avendo però la possibilità di condividere con loro la stessa aspettativa, quella di rimettere al centro l’agricoltura, come in Italia abbiamo fatto, ma farlo anche in Europa che invece ha messo in ginocchio l’agricoltura con visioni ideologiche che hanno teso a creare una dicotomia tra ambiente e agricoltore’. Così a Roma il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida a margine dell’inaugurazione della sede nazionale di Federcaccia. ‘L’agricoltore – ha aggiunto – per migliaia di anni ha mantenuto l’ambiente, lo ha curato, ha permesso ad aree deboli di avere un’economia che evitasse lo spopolamento, a un certo punto l’Europa ha deciso che non coltivare era meglio che coltivare quindi ha cominciato a pagare gli agricoltori prima tanto, per convincerli a non coltivare, e poi ha smesso di dargli contributi sufficienti fino ad arrivare oggi a non pagarli nemmeno il costo di produzione che evidentemente li mette in condizione di non avere un reddito sufficiente ad arrivare all’esasperazione. Molti agricoltori più esasperati degli altri, quasi tutti in buona fede, manifestano e dicono con estrema chiarezza che il problema non è qui in Italia ma in Europa e oggi anche in Europa ci sono manifestazioni molto importanti. Possiamo apprezzare però che anche grazie al nostro lavoro, molto netto e molto forte su questo tema, sta cambiando qualcosa’.
Il premier francese, Gabriel Attal, ha annunciato un pacchetto di 150 milioni di euro ‘in sostegno fiscale e sociale’ a favore degli agricoltori. In conferenza stampa a Parigi, il capo del governo ha illustrato un nuovo arsenale di misure per placare la rabbia delle campagne.