Cambiano le indicazione per il recupero degli arretrati degli assegni familiari.
Fino al mese di settembre i datori di lavoro dovranno seguire una particolare procedura per recuperare gli importi superiori ai 3.000 euro: dovranno continuare a utilizzare la vecchia procedura di regolarizzazione del flusso Uniemens. Sotto questa soglia, invece, sarà sempre possibile operare il cosiddetto conguaglio diretto.
Lo ha comunicato l’Inps con il messaggio 3119/2019 revocando le precedenti istruzioni con cui, invece, aveva autorizzato la procedura di conguaglio diretto senza limiti a partire dalla denuncia relativa allo scorso mese di luglio, in scadenza il 31 agosto.
A partire dal mese di settembre 2019, invece, non ci sarà più limite al conguaglio di arretrati a titolo di Assegno al nucleo familiare.
La novità scaturisce delle nuove modalità di presentazione delle domande di Anf. L’assegno al nucleo familiare è una prestazione economica che spetta, a domanda, ai nuclei familiari dei lavoratori dipendenti iscritti alle casse di previdenza gestite dall’Inps.
È riservato ai soggetti che percepiscono reddito da lavoro dipendent»; quindi, non solo i lavoratori dipendenti veri e propri, ma anche collaboratori e pensionati. L’assegno decorre dal mese di luglio dell’anno di richiesta fino al mese di giugno dell’anno successivo. Fino al 31 marzo le domande di Anf si sono presentate al proprio datore di lavoro, con il modello Anf/Dip (Sr16) su carta. Dal 1° aprile, la presentazione avviene in via telematica, eccetto le richieste degli operai agricoli a tempo indeterminato (Oti).