Il tema dell’assegno unico universale alle famiglie è uno dei capitoli “caldi” del mese di settembre, in attesa del via libera del Senato e dei decreti attuativi, con l’obiettivo di erogarlo dal 1° gennaio 2021. La misura, pur potendo convogliare il sì dei maggiori partiti della maggioranza e dell’opposizione, presenta però qualche incognita sul fronte delle coperture. Per finanziarlo occorrono quasi 26 miliardi di euro, che andranno nel calderone della Legge di Bilancio 2021 e delle risorse da attingere dal Recovery Fund.
Mancano all’appello 10 miliardi
Di fatto la misura, che prenderà la forma di un assegno mensile o di una detrazione d’imposta, costituisce una parte della riforma fiscale ed ha un valore stimato di 25,9 miliardi di euro a regime.
Il beneficio che verrà finanziato, almeno in parte, con le risorse rivenienti dalle attuali detrazioni fiscali per i figli a carico (circa 8,2 miliardi di euro). Altri 2 miliardi potrebbero arrivare dall’alleggerimento del cuneo fiscale alle imprese, che oggi si fanno carico di una parte del costo degli assegni al nucleo familiare. E poi ancora, si potrebbe attingere alle risorse dedicate ad altre misure – bonus bebè e premio di nascita, per un totale di circa 15 miliardi.
Anche così, però, mancano all’appello 10 miliardi di euro, risorse che dovranno necessariamente entrare nel conteggio della Legge di Bilancio in autunno o venir reperiti dal Recovery Fund.
Di cosa si tratta
L’assegno unico prenderà la forma di una erogazione di denaro mensile o anche un credito d’imposta, per ciascun figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21esimo anno d’età.
L’importo dell’assegno sarà maggiorato per ciascun figlio successivo al secondo e per i figli minori, mentre dal 18esimo anno in poi potrà essere pagato direttamente al figlio per favorirne l’autonomia.
Il contributo è universale, poiché andrà ad inglobare tutti gli altri bonus e detrazioni.
Beneficiari
L’assegno non spetta solo ai lavoratori indipendenti, ma anche agli autonomi, ai liberi professionisti, agli incapienti ed ai disoccupati.
E’ riconosciuto a tutti i cittadini italiani, ai comunitari residenti in Italia ed anche agli extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno di almeno un anno.
L’agganciamento all’Isee
Come per altre misure a favore delle famiglie, anche l’assegno unico sarà erogato in base all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare. Saranno i decreti attuatuivi a definire in seguito le soglie Isee di riferimento e gli importi dell’assegno.