Assegno unico, come ricevere i soldi sul conto corrente: i chiarimenti Inps

Assegno unico, in un mese oltre un milione di richieste. Dall’Inps arrivano i chiarimenti sul conto corrente da indicare nella domanda

Dal 1° marzo 2022 entra in vigore l’assegno unico e universale, il sostegno economico alle famiglie per ogni figlio minorenne a carico e, al ricorrere di determinate condizioni, fino al compimento dei 21 anni.

Le domande sono già partite nel mese di gennaio: ad oggi l’Inps ne ha ricevute 1.123.348 per 1.854.865 figli a carico.

L’Inps ha fornito alcune indicazioni in merito al conto corrente da indicare nella domanda, con gli errori da non commettere per non rischiare di perdere i pagamenti. Vediamo insieme quali sono.

Assegno unico, quando fare domanda

Le domande per l’assegno unico sono partite il 1° gennaio 2022 con erogazione delle prime somme a marzo. Non c’è bisogno comunque di presentare subito la domanda: è possibile farlo entro il 30 giugno 2022 senza perdere nessuna delle mensilità spettanti con decorrenza marzo. Per le domande inoltrate a partire da luglio non ci saranno più arretrati, ma esclusivamente i pagamenti della mensilità successiva a quella in cui si è effettuata la richiesta.

I nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza con figli a carico non devono presentare nessuna richiesta. L’Inps provvederà automaticamente a integrare la quota spettante per ciascun figlio a carico attraverso la ricarica mensile sulla card.

Assegno unico, come funzionano gli accrediti

L’assegno unico può essere accreditato su:

conto corrente bancario o postale,

bonifico domiciliato presso sportello postale,

libretto postale,

conto corrente estero area Sepa,

carta prepagata con Iban.

L’importante è che i conti indicati siano intestati al richiedente, anche se con un altro soggetto (nel caso di ripartizione al 100%) o, se viene scelta la ripartizione dell’importo al 50%, che siano indicati gli Iban di entrambi i genitori. Solo se il figlio è maggiorenne under 21, l’Iban deve essere intestato (o cointestato) al figlio maggiorenne, se richiede lui in prima persona la prestazione (in questo caso, l’importo a lui erogato sarà limitato alla quota di assegno di sua competenza). Nel solo caso del tutore di un genitore, i conti possono essere intestati al tutore stesso o al tutelato.

In caso di accredito dell’assegno su strumenti di riscossione aperti presso prestatori di servizi di pagamento non convenzionati ovvero operanti in uno degli altri Paesi dell’aerea Sepa, il richiedente dovrà fornire il modello di identificazione finanziaria previsto dall’Ue (Financial identification Sepa), debitamente compilato, sottoscritto e validato dall’emittente lo strumento di riscossione.

Il pagamento dell’assegno unico in contanti, ammissibile anche nei confronti di un solo genitore nel caso di liquidazione ripartita, è effettuato presso uno degli sportelli postali del territorio italiano nei confronti del beneficiario della prestazione.

Assegno unico e conto corrente: gli errori da non fare

In merito al conto corrente da indicare nella domanda, l’Inps ha specificato che per ricevere l’assegno è che necessario seguire queste indicazioni:

il titolare del conto corrente identificato dal codice IBAN specificato nella domanda deve essere il richiedente dell’assegno unico. L’Inps non potrà accreditare l’assegno sul conto corrente di una persona differente da chi presenta la domanda. È possibile comunque chiedere l’accredito dell’assegno unico su un conto corrente cointestato al beneficiario che ha presentato la domanda. Non è sufficiente essere delegati alla riscossione;

il codice fiscale del richiedente deve essere esattamente corrispondente a quello che risulta all’Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente su cui si chiede l’accredito;

il conto corrente su cui si chiede l’accredito dell’assegno unico deve essere effettivamente attivo e correttamente intestato (o cointestato) al richiedente la prestazione.

Assegno unico, come fare domanda

La domanda si presenta online con procedura semplificata accedendo al sito INPS con SPID, CIE o CNS o tramite patronato. Serve un Isee valido che non va allegato alla domanda dal momento che sarà direttamente l’Inps a verificarne l’esistenza. La richiesta poi deve essere presentata da un solo genitore e dovrà indicare i dati dei figli e dell’altro genitore utili al pagamento oltre che sottoscrivere le dichiarazioni di responsabilità e l’assenso al trattamento dei dati.

I figli maggiorenni potranno fare domanda in sostituzione dei genitori e chiedere la corresponsione diretta.

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