In via temporanea e come misura ponte prima dell’introduzione dell’Assegno Unico a partire da gennaio 20211, a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, con il decreto-legge n. 79 dell’8 giugno 2021, è stato introdotto l’Assegno temporaneo per i figli minori (comunemente chiamato Assegno Unico Figli 2021), un aiuto economico erogato dall’INPS in presenza di figli minori di 18 anni, ivi inclusi i figli minori adottati e in affido preadottivo.
Entro la fine dell’anno possono presentare domanda di accesso:
- lavoratori dipendenti
- lavoratori iscritti alla Gestione separata
- lavoratori agricoli
- lavoratori domestici e domestici somministrati
- lavoratori di ditte cessate, fallite e inadempienti
- lavoratori in aspettativa sindacale
- lavoratori marittimi sbarcati
- lavoratori titolari di prestazioni sostitutive della retribuzione, quali i titolari di NASpI o di disoccupazione agricola, titolari di trattamenti di integrazione salariale, lavoratori assistiti da assicurazione TBC e ai titolari di prestazioni pensionistiche da lavoro dipendente.
Ma una volta accolta la richiesta, in presenza di tutti i requisiti di legge, quando e come verranno accreditati i pagamenti INPS?
Assegno Unico figli 2021, modalità di pagamento INPS
La domanda per l’Assegno temporaneo può essere presentata, di norma, dal genitore entro e non oltre il 31 dicembre 2021, in modalità telematica all’INPS o tramite Contact Center Integrato. In alternativa, lo stesso potrà rivolgersi ad un intermediario abilitato o ad un patronato.
In caso di accoglimento della domanda presentata, l’Assegno verrà riconosciuto mensilmente e a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa. Per le domande presentate successivamente al mese luglio (ma sempre entro il termine ultimo del 30 settembre 2021), verranno corrisposte le mensilità arretrate a partire – appunto – da luglio 2021. Dopo il 30 settembre 2021 non si perderà il diritto ma, precisa l’INPS, la decorrenza della misura corrisponderà al mese di presentazione della domanda.
Per quanto concerne l’erogazione dell’Assegno, l’importo spettante, è corrisposto mediante:
- accredito su rapporti di conto dotati di IBAN, area SEPA, intestati al richiedente e abilitati a ricevere bonifici (conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata)
- bonifico domiciliato al richiedente presso lo sportello postale
- accredito sulla carta di cui all’articolo 5 del decreto-legge n. 4 del 2019, per i nuclei beneficiari di Rdc.
In presenza di genitori coniugati tra loro, genitori naturali di figli nati fuori dal matrimonio, genitore “solo” (ad esempio, vedovo/a, altro genitore che non ha riconosciuto il figlio, ecc.) ovvero che risulti affidatario in via esclusiva del minore, il pagamento è effettuato interamente al genitore richiedente che convive con il minore.
Nell’ipotesi di genitori separati legalmente ed effettivamente o divorziati con affido condiviso disposto con provvedimento del giudice, l’Assegno potrà essere accreditato in misura pari al 50% sull’IBAN dell’altro genitore, salvo diverso accordo intercorso tra i genitori stessi. Di comune accordo tra loro, infatti, i genitori separati o divorziati possono optare per il pagamento dell’intero importo dell’assegno spettante al genitore richiedente che convive con il minore. Tale opzione dovrà essere espressa nel modello di domanda telematica e dovrà essere validata anche dall’altro genitore. In assenza di tale validazione, il pagamento verrà effettuato nella misura del 50% al genitore richiedente.
Assegno unico figli 2021: quando verranno versati i soldi
I genitori interessati a ricevere l’Assegno unico figli 2021, come già detto, possono inoltrare domanda a partire dal 1° luglio 2021. L’INPS, in merito alla data dei versamenti non ha dato indicazioni precise. L’Istituto, tuttavia, in tutte le sue circolari ha parlato di importi a sostegno delle famiglie beneficiare riconosciuti mensilmente ai genitori.
Chi presenterà domanda i primi di luglio, quindi, è probabile che si vedrà accreditare le somme spettanti entro la fine del mese in cui ha fatto richiesta.
Non è stato confermato se l’INPS seguirà o meno un ordine cronologico nell’effettuare i versamenti, ma certo è che – nonostante il riconoscimento degli arretrati – più tempo trascorrerà dall’invio della richiesta e maggiore sarà l’attesa.