Assegno unico per i figli, via libera dalla Camera

Con 452 voti a favore ed un solo astenuto l’assegno unico familiare per i figli passa alla Camera, con un voto che è stato unanime dopo l’udienza generale sulla misura di inizio luglio.  Il disegno di legge sostenuto dal Pd passa ora al Senato che avrà dodici mesi di tempo per esercitare la delega proveniente dalle Camere. La proposta legislativa ha l’obbiettivo di potenziare il sistema degli assegni dei figli a carico e si candida a rappresentare un punto fermo sulle politiche della natalità in Italia, la genitorialità e la flessibilità degli strumenti che permettano la conciliazione di genitori lavoratori con il mondo familiare.

“L’assegno unico per le famiglie con figli è una riforma epocale” esulta Graziano Delrio, primo firmatario del dl assegno unico peri figli che elogia il lavoro della ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti .”Se l’Europa è vecchia, l’Italia lo è molto di più essendo all’ultimo posto per natalità” dice il capogruppo Pd alla Camera, che aggiunge: “Introducendo l’assegno unico riduciamo le disuguaglianze legate ai carichi familiari e operiamo una vera e profonda semplificazione perché vengono abrogate otto misure in una sola e semplice“. “Non ci saranno più figli di serie A e di serie B” – prosegue Del Rio- “perché finalmente anche quelli degli autonomi, dei liberi professionisti, degli incapienti e dei disoccupati avranno lo stesso sostegno e saranno trattati come gli altri“. Quello che oggi è il decreto legge per l’assegno unico universale per i figli a carico è una formulazione riveduta e rafforzata del Dl Del Rio-Lepre contenuto nel complesso del Family Act 2018 che prevedeva misure di sostegno fino a 240 euro al mese per ciascun figlio minorenne a carico, 80 euro per il maggiorenne a carico, fino a 26 anni e una maggiorazione del 40% di entrambe le prestazioni in caso di figli con disabilità.

L’approvazione da parte della Camera è stata accolta con molta soddisfazione da parte della ministra Bonetti: “E’ un momento storico per tutto il Paese e per la politica – ha detto la titolare del Dicastero per la Famiglia – un provvedimento atteso da tempo e che ha visto un’azione forte della maggioranza, ma anche il contributo delle opposizioni. Tutti i bambini sono stati riconosciuti come un valore e una ricchezza. Ha vinto il Paese“.

La misura dovrebbe entrare in vigore nel 2021 con Stefano Lepri, deputato del Pd, che ai microfoni del Corriere della Sera, spiega nei dettagli il provvedimento: “Serviranno 7 miliardi in più rispetto ai 15 destinati ad oggi a questo bonus. In tutto 22 miliardi per dare un po’ di più a tutti con continuità ed equità“. In particolare, il beneficio dovrebbe arrivare fino a 200 euro per ogni figlio fino ai 21 anni anche se la cifra deve ancora essere stabilita dal Governo. La famiglia, inoltre, potrà decidere se ricevere l’assegno o ottenere un credito di imposta. Negli ultimi tre anni (dai 18 ai 21) il bonus calerà e potrà essere ricevuto direttamente dal figlio perché maggiorenne.

“Con la proposta di legge delega al governo approvata alla Camera diamo nuova linfa allo Stato sociale, rafforzando le misure a sostegno delle famiglie con figli a carico attraverso un assegno unico e universale. Stato sociale che negli anni, purtroppo, ha perso diversi pezzi e i risultati, tutt’altro che positivi, li vediamo oggi. Non è un caso se l’esperienza della genitorialità sembra diventare una prospettiva di vita sempre più fonte di preoccupazione e di incertezza, e per questo motivo rimandata, se non addirittura evitata”,  afferma Rosa Menga, deputata del Movimento 5 Stelle componente della commissione Affari sociali.

Il testo del nuovo dl assegno unico familiare è stato inoltre rivisitato dalla Commission affari sociali e si vocifera possa dipendere dall’Isee. L’importo sarà suddiviso in pari misura tra i genitori, riconosciuto invece al genitore affidatario nel caso di divorzio e annullamento del matrimonio qualora non si pervenga ad un accordo tra le parti, oppure nella misura del 50% a ciascun genitore in caso di affidamento congiunto o condiviso.

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