Assegno unico, quando arriva ad aprile (con gli aumenti). Il nodo Isee

L’Inps ricorda che continuerà a pagare l’assegno unico per i figli senza la necessità di dover ripresentare una nuova domanda: i genitori che hanno inoltrato la documentazione Isee entro lo scorso 28 febbraio 2023 non dovranno rifarlo per poter ricevere l’assegno mensile. Obbligatorio invece inviare la Dsu (Dichiarazione sostituiva unica), la cui validità resta annuale, per ottenere l’importo pieno del sostegno ai figli.

Assegno unico, quando arriva ad aprile

L’assegno unico universale per figli a carico verrà erogato dall’Inps tra la seconda e la terza settimana di aprile:

  • entro venerdì 21 aprile se la domanda è stata inoltrata entro febbraio
  • entro fine mese per tutte le domande pervenute a partire da marzo.

In tutti i casi è possibile verificare le date dei pagamenti tramite il Fascicolo previdenziale del cittadino, disponibile su “inps.it – Pensione e Previdenza”.

Assegno unico, gli aumenti

Isee, quando va aggiornato

L’Inps ricorda che chi ha presentato domanda per l’assegno entro il 28 febbraio 2023 non dovrà presentarne una nuova. Però dovrà presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) aggiornata per poter beneficiare di tutte le maggiorazioni. Chi non ha fatto l’aggiornamento Isee entro fino febbraio ha tempo fino al prossimo 30 giugno per inviare la documentazione. Senza l’Isee aggiornato non si riceveranno gli arretrati e l’assegno unico sarà erogato nell’importo minimo di 54,1 euro.

La circolare numero 41 del 07-04-2023 riporta il seguente esempio: L’utente ha presentato domanda di AUU a gennaio 2023. La prestazione decorre da febbraio 2023 facendo riferimento all’ISEE 2022 in mancanza del quale l’importo dell’AUU sarà calcolato prendendo a riferimento gli importi minimi previsti dalla normativa:
A partire dal mese di marzo 2023, se l’utente non ha ancora presentato l’ISEE 2023, la prestazione sarà pagata secondo gli importi minimi e successivamente conguagliata solo se l’ISEE venisse presentato entro il 30 giugno 2023.

Le maggiorazioni: nuclei con figli di età inferiore a un anno

Per ciascun figlio di età inferiore a un anno, l’assegno unico è incrementato nella misura del 50% fino al compimento del primo anno di vita del bambino.

Esempio – Nucleo composto da 2 figli minorenni non disabili, di cui il secondo figlio è nato nel mese di dicembre 2022. Il nucleo ha già presentato domanda di AUU per il primo figlio di 14 anni. Per il 2023 non occorre presentare una nuova domanda, sarà sufficiente inserire la scheda del nuovo nato e procedere alla presentazione dell’ISEE 2023.

Di conseguenza, per il primo figlio spettano le mensilità di gennaio e febbraio 2023, che vengono calcolate sulla base dell’ISEE 2022 (cfr. il successivo paragrafo 3), ovvero, se già presente, sulla base di ISEE 2023, che include il secondo figlio.

Ipotizzando che il livello dell’ISEE 2023 sia pari a 15.000 euro, per il nuovo nato spettano tutte le mensilità a partire da gennaio 2023 calcolate con l’aumento del 50%, nonché la mensilità di dicembre 2022, comprensiva della settima e ottava mensilità di gravidanza, calcolate sulla base degli importi dell’AUU in vigore fino al 31/12/2022.

Aumenti per nuclei familiari numerosi

L’incremento dell’importo dell’assegno unico e universale nella misura del 50% è riconosciuto anche per i nuclei con tre o più figli, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni. In tale caso, l’aumento è riconosciuto, a partire dal 1° gennaio 2023, solo per livelli di ISEE fino a 43.240 euro (soglia rivalutata per l’anno 2023).

Resta ferma l’applicazione, in presenza di figli successivi al secondo, della maggiorazione pari a un massimo di 91,90 euro per un ISEE fino a 16.215 euro (importi rivalutati per l’anno 2023).

Esempio – Nucleo familiare composto da 3 figli, dei quali nessuno disabile. Il primo figlio ha 25 anni e convive con i genitori, il secondo ha 14 anni e il terzo ha 2 anni. Il nucleo è in possesso di un ISEE 2023 pari a 25.000 euro

Per il primo figlio l’assegno non spetta. Per il secondo figlio spettano 144,90 euro mensili. Per il terzo figlio, di età compresa nella fascia uno-tre anni, spettano 217,35 euro calcolate nel modo seguente: importo (144,90) + 50% dell’importo (72,45).

Inoltre, spettano al nucleo familiare 67,00 euro mensili per il terzo figlio, a titolo di maggiorazione figli ulteriori al secondo. Il totale è di 429,25 euro.

Nel caso di nuclei con almeno quattro figli, la maggiorazione mensile pari a 100 euro, prevista dall’articolo 4, comma 10, del decreto legislativo n. 230/2021, viene incrementata del 50% e, dunque, aumentata a 150 euro mensili.

Riguardo ai nuclei numerosi, si ricorda che l’Assegno unico e universale spetta solo per i figli che hanno i requisiti per la prestazione, benché ai fini della numerosità del nucleo stesso vadano considerati tutti i figli a carico dei genitori secondo le regole di appartenenza al nucleo valide ai fini ISEE.

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