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Terremoto politico nella regione Umbria. Il vice presidente del consiglio regionale ed ex sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci (Prc), è stato arrestato questa mattina. Le accuse per l’esponente politico della sinistra radicale riguardano il periodo in cui vestiva la fascia tricolore del comune eugubino e sono pesantissime: corruzione, concussione, abuso d’ufficio e violenza sessuale aggravata dalla sua qualità di pubblico ufficiale. Il gip del tribunale di Perugia ha imposto al vice presidente il divieto di colloquio con i suoi difensori, gli avvocati Franco Libori e Marco Marchetti, per cinque giorni. Oltre all’ex sindaco e all’ex vice sindaco Maria Cristina Ercoli, sono finiti in carcere Lucio Panfili, assessore all’Ambiente della seconda giunta Goracci, Lucia Cecili, dirigente comunale, Graziano Cappannelli, ex assessore. Agli arresti domiciliari si trovano invece Marino Cernicchi, ex assessore, Antonella Stocchi, ex presidente del Consiglio comunale, Paolo Cristiano, ex segretario comunale, e Nadia Ercoli, funzionario della polizia municipale e sorella dell’ex vice sindaco Ercoli. A quanto si apprende i carabinieri stanno eseguendo altre ordinanze di custodia cautelare. Sono in corso anche perquisizioni al Comune di Gubbio e negli uffici del Consiglio regionale dell’Umbria.
Le accuse. Pesantissime le accuse per il vice presidente del consiglio regionale dell’Umbria. Al centro dell’inchiesta ci sono delle presunte irregolarità in alcune assunzioni all’interno del Comune di Gubbio. Secondo l’accusa Goracci avrebbe favorito assunzioni in cambio di mazzette. Ma si è aggiunto anche il reato di violenza sessuale. Come si legge nel capo d’imputazione, scritto dal Gip del tribunale umbro, l’esponente di Rifondazione Comunista ha “in due distinte occasioni, costretto una dipendente, alla quale inviava numerosi sms e pressanti inviti per intrattenere rapporti sessuali, a subire atti sessuali, baciandola, cingendole le spalle e tirandola a sé, contro la volontà della donna, commettendo il fatto nella sua qualità di pubblico ufficiale e all’interno del proprio ufficio di sindaco”.
