L’onorevole Aboubakar Soumahoro, ora del gruppo Misto, ha annunciato di aver depositato una proposta di legge “per rendere festivo il giorno dopo la fine del Ramadan, la festa di Eid Al Fit”. Si tratta della festa controversa per la quale la scuola di Pioltello ha deciso di sospendere le lezioni, al pari dell’Università per Stranieri di Siena.
Ignorando completamente che la celebrazione di festività religiose sono il frutto di accordi secolari e che non basta una proposta di legge per inserirne una nuova legata a una confessione, Soumahoro cerca di giustificare la sua proposta con “i principi della laicità dello Stato e della pluralità religiosa previsti dalla Costituzione”.
Soumahoro, decide che l’Italia, a fronte di una minoranza religiosa, come ce ne sono altre, senza accordi di sorta, debba rendere festiva la fine del Ramadan. “Credo che questo sia un modo concreto per riconoscere, aggiornare, adattare e armonizzare le leggi del nostro Paese con la realtà attuale e rinnovata. Infatti, l’Italia è cambiata, arricchendosi di pluralità, anche dal punto di vista religioso”, prosegue il deputato, che terminati i 5 anni in parlamento difficilmente troverà un partito disposto ad accasarlo. “Oggi, l’Islam è la seconda religione più diffusa. Il nostro Paese è la terza nazione nell’Unione Europea, dopo Germania e Francia, per presenza di persone della comunità di fede musulmana. Viva l’Italia plurale”, conclude.
Quella di Soumahoro non è altro che l’ennesima provocazione irricevibile, formulata dopo che il ministro Valditara ha annunciato la volontà di regolamentazione con una “norma di buonsenso che regolamenti una situazione che rischia di creare conflittualità e caos”.