Astensione record. Meloni vola, bene il Pd, boom di Avs. Male Bonino-Renzi e Calenda

Gli italiani disertano le urne delle europee del 2024, le prime elezioni della storia della Repubblica in cui i votanti sono meno del 50%, per l’esattezza il 49,69%, nonostante la discesa in campo di molti leader di partito.

Prendendo in considerazione i soli votanti e guardando non i voti assoluti ma le percentuali, i tre partiti di governo vedono rafforzati i propri numeri, che insieme li portano a sfiorare il 48%; con una chiara leadership di Fdi, il cui score si attesta oltre il 28%. Premiato anche il Pd di Elly Schlein, che rispetto alle politiche cresce sia in termini di voti assoluti che di percentuali (24%), così come Avs che si arrampica al 6,6%.

“Deludente” come ha ammesso Giuseppe Conte, il risultato di M5s, che scende sotto la soglia del 10%. La discesa in campo di molti leader (Meloni, Tajani, Schlein) e i toni radicali della campagna di alcuni partiti, non hanno convinto gli elettori a recarsi alle urne. Il 49,69% dell’affluenza, è inferiore tanto al 63,9% delle politiche del settembre 2022, quanto al 56,09% del 2019. E questo nonostante il voto in 3.700 comuni e in Piemonte che ha alzato la partecipazione. Infatti nella circoscrizione del Nord Ovest si registra la partecipazione più alta, con il 55,09%, mentre la più bassa è al Sud (48,32%) e nelle Isole (37,20%), vale a dire la “costituency” di M5s, che crolla al 9,95%, quando i seggi scrutinati sono 59.993 su 61.650.

Sorride Giorgia Meloni: Fdi pur perdendo 800mila voti rispetto alle politiche, si attesta al 28,8%, con una delegazione di eurodeputati superiore a 20, tra le più forti in assoluto a Strasburgo. Bene, in termini di percentuali, gli junior partner, Fi e Lega, con la prima che effettua il sorpasso: 9,72% per il partito di Tajani, 9,12% per quello di Salvini e Vannacci. I tre partiti insieme sfiorano il 48% il che consente a Meloni si sottolineare come al prossimo G7 il governo italiano sia quello più forte, rispetto ai malconci esecutivi di Germania, Francia e Regno Unito. Il voto ha polarizzato i due schieramenti, visto che anche tra le opposizioni il Pd è ampiamento il primo partito con oltre il 24% e oltre 100mila voti in più rispetto alle politiche. Un successo di Schlein che ha ribadito il proprio “spirito unitario” per guidare la nascita di una coalizione competitiva con il centrodestra. L’asse si è spostato a sinistra grazie all’exploit di Avs, che passa da un milione di voti del 2022 a un milione e mezzo di ieri, una percentuale del 6,6%. Ossa rotte per l’area riformista: né Stati Uniti d’Europa (3,75%) né Azione (3,31%) superano la soglia del 4% necessaria per mandare eletti a Strasburgo.

Segnatevi queste parole, le penultime parole famose. “Saremo la sorpresa delle Europee!“, firmato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, uniti nell’Alleanza Verde e Sinistra.  Carlo Calenda testualmente disse: “Il nostro obiettivo è superare la soglia del 5%”. Matteo Renzi  prende come riferimento un essere umano: “Prendere un voto in più di Matteo Salvini, simbolo di un’Europa al contrario, è il mio obiettivo. A me il 4,6% dei sondaggi non basta”.  Michele Santoro, di Terra, pace e libertà: “Se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti questo rappresenterebbe un terremoto politico nel Paese”.  Giuseppe Conte alle Europee 2019, in 12 mesi M5s crollò al 17,1% dal 33% delle Politiche 2018. “Facciamo gol in Europa”, era l’obiettivo indicato dal M5s nello spot in cui l’ex premier gioca a calcio con la candidata Carolina Morace.

Più che assicurata l’entrata al Parlamento europeo e l’elezione di Ilaria Salis tra le fila di Alleanza Verdi-Sinistra (Avs). Risultato confermato dai due leader della lista. “Ilaria Salis da stasera è un europarlamentare”, ha confermato in serata Nicola Fratoianni, leader di Si. “Mandiamo un grande abbraccio a Ilaria, la battaglia per la democrazia comincia oggi ma sarà ancora più forte”, ha aggiunto il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli.

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