Atac, capostazione in malattia alle Canarie apre un bed & breakfast

Una capostazione ha pensato bene di sfruttare il coronavirus per mettersi in malattia perenne e dedicarsi a una nuova,  e bella  vita alle Canarie. Si tratta di una 50enne che, a partire da febbraio 2020, si è data malata per un anno e mezzo: dopo aver rinunciato alla divisa dell’Atac, è volata alle Canarie e ha aperto un bed & breakfast.

La notizia assurda è che abbiano impiegato tutto questo tempo per scoprire l’inganno, dato che la signora era a dir poco incauta: spediva una valanga di certificati medici all’Atac, ma intanto sui social sfoggiava l’agiatezza e la bellezza della sua nuova vita a Las Palmas. Poi a un certo punto aveva iniziato anche a promuovere la sua casa vacanze: “Voglia di mare, di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni”, con tanto di link allegato del bed & breakfast.

A un certo punto anche l’Atac ha deciso di aprire gli occhi, dopo aver continuato a liquidare lo stipendio alla signora, credendola in malattia. Partendo proprio dalle foto pubblicare su Facebook, la direzione del personale ha avviato un’indagine interna: contattata anche l’Inps, con il quale è venuto fuori che la donna non aveva mai consegnato certificati medici originali, ma solo copie. Contestato anche il doppio lavoro, che è espressamente vietato dal regolamento aziendale: la capostazione è stata sospesa, ma il procedimento probabilmente si chiuderà con il licenziamento. E potrà così tornare alla sua vita alle Canarie, ma senza più contare sullo stipendio dell’Atac.

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