Atlantia, De Micheli: “Dossier prima a Conte ma evidenze di mancata manutenzione”

“Il dossier, prima di renderlo pubblico, credo sia corretto farlo vedere al presidente del Consiglio e ai miei colleghi ministri, e’ ovvio pero’, e’ evidente a tutti, che qualcosa in questi anni e’ successo, o meglio temo che qualcosa non sia successo: abbiamo troppe evidenze, ahime’ concrete, di situazioni di mancata manutenzione, di ritardi o di manutenzioni fatte secondo criteri che non sono oggettivi”. Cosi’ a ‘Radio24′ il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, sul dossier relativo alle concessioni ad Autostrade per l’Italia (gruppo Atlantia). “Le conseguenze – ha puntualizzato – le decidiamo insieme ai miei colleghi, e’ una responsabilita’ collettiva”.

Quanto alla questione della revoca, De Micheli ha puntualizzato: “Io non sono un magistrato, il ministero delle Infrastrutture non e’ la magistratura, non ho nessuna intenzione di sovrappormi al lavoro che devono fare le procure che lo fanno egregiamente e senza bisogno del mio aiuto”. Il ministro ha pertanto ribadito: “Non ho l’esigenza di esprimere un giudizio, il ministero ha predisposto un dossier che riguarda l’adempimento o meno degli obblighi che il concessionario aveva di gestire e custodire il bene pubblico”.

“Stiamo parlando di una vicenda molto complicata – ha sottolineato De Micheli intervistata da ’24Mattino’ – di una concessione che riguarda 2.800 chilometri di autostrade, e ho sempre detto che tutto il rapporto concessorio tra lo Stato e i concessionari ha bisogno di essere rivisto, perche’ in troppe situazioni e’ emerso che questi contratti danno molti vantaggi al concessionario e mettono lo Stato in una condizione di debolezza”. Il ministro ha ricordato che “la proprieta’ del bene concesso e’ dello Stato e non ci puo’ essere questa disparita’, e la norma inserita nel decreto Milleproroghe fa questo: riequilibria il rapporto tra Stato e concessionari e mette questi ultimi tutti nelle stesse condizioni”. E illustrando l’attivita’ in corso al ministero ha fatto rilevare: “Stiamo concretamente revisionando le concessioni per rispostare l’equilibrio concessorio da un manifesto ‘favor’ nei confronti dei concessionari a una difesa dell’interesse pubblico, lo facciamo anche con una certa rigidita’ che non tutti comprendono e non tutti apprezzano, ma e’ nostro dovere”. De Micheli si e’ soffermata anche sui controlli svolti dal ministero, e dopo non aver escluso “situazioni di trascuratezza in passato” ha precisato che “controllante e controllore non possono essere la stessa persona”. E per questo l’amministrazione si e’ “riappropriata del potere di controllo”. E ha specificato che la responsabilita’ di custodia del bene pubblico “vale per i privati ma vale anche per Anas”. Quanto a possibili conseguenze per i lavoratori De Micheli ha concluso assicurando: “Qualunque sia la decisione il Governo si dovra’ comunque far carico di trovare una soluzione sia per l’impatto finanziario, sia per quello occupazionale. Ci sono due categorie di persone che non possono e non devono pagare le conseguenze di quanto accaduto negli ultimi decenni e non possono essere danneggiati: i lavoratori e gli utenti. E risolveremo il problema occupazionale se si dovesse determinare”.

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