Atreju 2021, la tradizionale kermesse di Fratelli d’Italia e della destra italiana giunta alla 23esima edizione è dedicata quest’anno ai conservatori in una versione all’insegna del Natale e delle tradizioni.
Decine e decine di stand in legno, luminarie, alberi decorati e slitte illuminate. Parliamo del villaggio di Natale, posto al centro di piazza Risorgimento. Molti sono incuriositi dagli insoliti mercatini e ci sono intere famiglie con bimbi al seguito. Ovviamente non parliamo di elettori o simpatizzanti di Fratelli d’Italia. I ragazzi di Gioventù nazionale che hanno lavorato all’allestimento sono in felpa bianca con cappuccio e la scritta “Il bello e il sacro procedono insieme mano nella mano
Moquette rossa per la grande salsa convegni, arricchita da una mostra fotografica dal titolo provocatorio. E di sicuro impatto. “San Nicola vs Babbo Natale”. Parte della mostra è dedicata al presepe. “Simbolo di una identità sotto attacco. Bandito dalle scuole e dagli uffici pubblici perché ritenuto offensivo delle altre religioni. Ma a chiederlo sono i fanatici progressisti. Che non vedono l’ora di distruggere qualsiasi simbolo che richiami le radici europee”. Si racconta con le immagini l’arte del presepe, la tradizione napoletana. Ma anche a Roma con i “pupazzari”. E ancora il primo presepe di San Francesco d’Assisisi a Greccio nel 1223. Nel racconto visivo delle tradizioni non poteva mancare l’albero di Natale. Nato nel Nord Europa con il suo carico simbolico: rappresentazione del legno della croce e della vita.
Decine gli stand che espongono prodotti artigianali a offerta libera e animano i mercatini solidali Associazioni culturali, enti impegnati nel sociale, onlus a tutela dei minori. Che danno la fotografia del vasto mondo del volontariato a cui guarda Fratelli d’Italia. C’è la ‘casetta’ di legno di “Mio fratello è figlio unico”, cooperativa sociale che si occupa di ragazzi con autismo. C’è lo stand dell’Asi che propone borse, pochette, portafogli di stoffa confezionate dalle detenute di Rebibbia dell’associazione “Ricuciamo”. E ancora: l’associazione “Anzianamente”. Cultura e identità di Edoardo Sylos Labini con la collezione degli ultimi numeri del mensile cartaceo. Il numero speciale di dicembre è dedicato a Draghi. “Santo subito? E allora faccia un miracolo. Ci ridia la libertà”. E ancora lo stand di Pro vita e famiglia onlus. Presente come a ogni edizione di Atreju il Modavi. Movimento delle associazioni di volontariato del terzo settore, nato nel 1996. E per finire elfi, magie e saghe fantasy con la Società tolkeniana e la Compagnia dell’Anello. Tra i gioielli artigianali anche il simbolo dell’Auryn, il sigillo di Atreju della Storia Infinita.
“La questione occupazionale in Italia, nel punto d’incontro tra produzione e solidarietà” è stata protagonista della prima giornata di Atreju 2021 a Roma. Un confronto a tutto tondo tra avversari e alleati politici. Come da tradizione della storica kermesse di Fratelli d’Italia. Che nei suoi 23 anni di storia ha sempre ospitato rappresentanti politici del centrosinistra o del governo. All’insegna del superamento degli steccati ideologici.
Sul palco del “Natale dei patrioti” si sono alternati, due esponenti del governo, Giancarlo Giorgetti e Luigi di Maio, il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, il coordinatore forzista Antonio Tajani. E due tecnici: Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat e Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro. Presentati dalla padrona di casa Giorgia Meloni. Che ha poi passato la parole al direttore del Messaggero, Massimo Martinelli.
Giorgetti ha puntato i riflettori sullo scenario attuale di crisi sul mercato del lavoro. Una situazione da fronteggiare urgentemente. Sul terreno minato del reddito di cittadinanza Giorgetti, alla presenza di un concentratissimo Di Maio, è tornato a bocciare la creatura grillina. Che avrebbe dovuto sconfiggere la povertà. “Più che di reddito di cittadinanza dobbiamo parlare di lavoro di cittadinanza. Perché è solo con il lavoro che, chi è idoneo a farlo, si realizza compiutamente nella sua dimensione umana. Non solo percependo un reddito e sentendosi un assistito”.
Una visione molto vicina a quella che storicamente sostiene Fratelli d’Italia. Che non ha l’imbarazzo di sedere a palazzo Chigi e di dover mandar giù bocconi amari, frutto di compromessi nella maggioranza. “È motivo di orgoglio per noi non aver votato e non votare mai il reddito di cittadinanza”, ha detto Lollobrigida: “Perché è un provvedimento sbagliato. Nasce infatti da una considerazione sbagliata a monte: Ovvero che il lavoro esiste in natura e invece deve essere creato”. Il capogruppo di FdI poi, rivolgendosi a Tajani, ha ribadito la coerenza della scelta di restare all’opposizione del governo Draghi. “Proprio perché essere patriota significa anteporre gli interessi nazionali ai simboli di partito”. Non molla Di Maio, che non è nuovo per il pubblico di Atreju. “Ho sentito anche la proposta di Fratelli d’Italia, penso che nessuno sarà in grado di abolire il reddito di cittadinanza in Italia. Al massimo gli cambieranno nome”.
La ricetta per Antonio Tajani, invece, sta nel ridurre la pressione fiscale, storica posizione di Forza Italia e del centrodestra. “Abbattendo, ad esempio, tasse vergognose come Irap, Irpef. Vanno abbassate tutte le tasse che permettono alle imprese di respirare. Questo è il modo per creare lavoro”. Sulla partita del Quirinale, invece, il coordinatore azzurro ha ribadito la necessità che Draghi resti al timone di Palazzo Chigi. Niente Quirinale per il premier. “Il governo non ha esaurito il suo compito. Il governo di unità nazionale può essere guidato solo da una personalità di straordinaria forza come Draghi”.